frontiera ventimiglia

Con il ponte del 2 giugno ormai alle spalle, da oggi in Italia torna la possibilità di spostarsi tra una regione e l’altra senza dover presentare documenti giustificativi, indispensabili sino a ieri per viaggi interregionali. La data odierna è stata scelta proprio per evitare una prevedibile ondata di turisti che avrebbero probabilmente approfittato volentieri dei quattro giorni di festa a cavallo tra maggio e giugno, aprendo però alla possibilità di intasamenti stradali e assembramenti nelle vie e nei negozi che sono ancora vietati in questa delicata fase di prudente ritorno alla normalità.

Il risultato è stato che poca, anche meno del previsto, gente si è vista in giro anche ieri, festa della Repubblica e giornata positiva dal punto di vista del meteo. Neppure i residenti sembra abbiano voluto approfittare più di tanto per una gita fuori porta o una capatina in spiaggia, o per fare shopping in qualche grosso centro commerciale. Poco traffico e poche persone in giro, è stato questo il denominatore comune del ‘ponticello’ ma allo stesso tempo rispetto delle regole e code ridotte al minimo per acquisti e per riempire le dispense di casa.

Oggi è per la Riviera dei Fiori soprattutto il giorno della riapertura della frontiera con la Francia, o meglio la riapertura della frontiera italiana ai francesi, un provvedimento deciso da tempo dal nostro Governo ma non bilaterale dato che per noi andare in Costa Azzurra è ancora formalmente vietato, almeno sino al prossimo 15 giugno. Da questa mattina il nostro vicino di casa da Mentone in poi può venirci a trovare per fare acquisti dei generi più convenienti e approfittare per fare una pausa nei nostri ristoranti.

Tutto bene? Non proprio, o meglio non ancora. Le autorità francesi, come poteva essere prevedibile, chiedono una autocertificazione ‘sull’onore’ che loro chiamano “Attestation de déplacement international dérogatoire” che prevede sostanzialmente controlli alla frontiera francese per chi rientra in patria, con la presentazione di questo scritto e anche dei documenti di identità dove risulta la residenza.

La conseguenza facilmente prevedibile è la coda in uscita dall’Italia che si formerà a Ponte San Ludovico dal pomeriggio in poi, una coda che guarda caso si è già verificata, e peggio del solito, per i nostri frontalieri che stamattina hanno penato sette camice per potersi recare sul loro posto di lavoro.

Ritorsione dei transalpini nei nostri confronti per la decisione unilaterale di apertura della frontiera? Bisogna solo seguire l’evoluzione della situazione per dare una risposta che potrà arrivare nelle prossime ore se non nei prossimi giorni quando anche questa anomalia diventerà quotidiana e ordinaria.