Giuseppe Federico

Il consigliere comunale d’opposizione a Taggia, Giuseppe Federico (“Progettiamo il Futuro”) è intervenuto con una nota stampa sul nuovo parco urbano antistante l’edificio comunale.

“Dalla lettura dei documenti amministrativi, siamo venuti a conoscenza che i tempi di realizzazione ed ultimazione dei lavori del parco urbano polivalente di Taggia subiranno un ritardo di almeno 120 giorni dalla data prestabilita, come emerge dalla richiesta di proroga da parte della ditta aggiudicataria dei lavori.

È probabilmente per questo motivo che l’assessore Espedito Longobardi ha indicato la fine del 2022 come data di consegna dell’opera, e come periodo ideale per fare un regalo di Natale ai cittadini. Un regalo, però, che costerà alle casse comunali ben 550.000 euro. 

Troviamo esagerato un tale indebitamento per la realizzazione di un parco urbano così come è stato concepito. Un parco assolutamente scomodo da raggiungere, che non prevede zone di relax al coperto, alberi da ombra diversi dai cipressi, che non prevede pergolati, gazebo con panchine, tavoli con punti di ricarica per dispositivi mobili, che non prevede un chiosco bar, servizi igienici, wi-fi gratuito, parcheggio e zona di noleggio monopattini. Sono questi servizi che creano interesse ed attrattiva nei confronti dell’utenza e soprattutto nei giovani.

Si potevano anche studiare soluzioni alternative, che contemplassero la coesistenza di strutture per attività all’aperto con strutture per sport ed attività al coperto, progettare la realizzazione di una tensostruttura, di un pallone pressostatico, di campi da padel. Idee che avrebbero portato benefici ai cittadini, alle associazioni sportive, ed un ritorno economico dell’investimento.

Risulta, invece, già evidente, la sproporzione tra i costi sostenuti e risultato finale dell’opera pubblica.

Per questi motivi è stata presentata un’interrogazione, con la quale, come gruppo consiliare “Progettiamo il futuro”, chiediamo alla Giunta e all’assessore competente, spiegazioni e chiarimenti dettagliati su tutti gli aspetti strategici, finanziari e sociali dell’opera che, a nostro parere, non risponde in alcun modo alle esigenze della comunità”.