Intervista a Walter Vacchino direttore del Teatro Ariston di Sanremo
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Nonostante la possibilità di riaprire concessa a partire dallo scorso 15 giugno, tutte le sale cinematografiche del gruppo Ariston di Sanremo sono ancora chiuse al pubblico.

“Diciamo che l’Ariston è rimasto aperto con connessioni internet al suo pubblico attraverso il suo format ‘Alle 5 della sera’ che è arrivato alla 66esima puntata, cercando così di rimanere a contatto con i suoi fedeli spettatori” spiega Walter Vacchino patron del gruppo.

“Tutto questo si sta evolvendo – prosegue Vacchino – e da venerdì 26 riapriamo con il progetto ‘Io resto in sala’ con quattro sale virtuali che sono quelle del Roof che proporranno una serie di film programmati settimanalmente con orari simili a quelli delle sale per poter ripercorrere il rito della sala ma da un ‘non luogo’ delocalizzato che può essere ovunque, dal salotto di casa tramite la smart tv, davanti ad un tablet o anche utilizzando il telefonino. Accedere alla programmazione avrà un prezzo variabile da 3,90 euro sino a 7,90 per certi film”.

“La programmazione sarà di qualità – sottolinea – anche proponendo film che possono essere trovati con difficoltà grazie ad una collaborazione con la Cineteca di Bologna. Ci sono film che hanno ottenuto successo ai Festival come quello di Cannes, film per famiglie e per bambini, e anche il nuovo film del premio Oscar per il film ‘Parasite’ del coreano Bong Joon-Hoo”.

“E’ un’attività ponte in attesa della riapertura delle sale che avverrà sulla base di sicurezza, sanità e serenità. Se apriamo lo facciamo per dare al pubblico un momento di gioia che deve essere condivisa, e quindi aspettiamo sia l’evolversi della malattia sia quella delle norme per poter riaprire con buon senso. Nelle sale che hanno riaperto è necessario prendere la temperatura, scannerizzare e mappare lo spettatore prendendo nome e cognome e telefono per essere contattati in caso di eventuali contagi accertati tra il pubblico. Tutto ciò può avere un senso sotto il punto di vista sanitario, lo ha molto meno sotto l’aspetto del divertimento e del relax in serenità”.

“A noi fa piacere essere rispettosi delle regole – spiega Vacchino – ma riscontriamo che le stesse regole vengono interpretate in modo ben diverso a seconda delle diverse attività. Per noi in primis c’è il rispetto della persona, quando saremo sicuri di poter riaprire in serenità faremo un brindisi noi tutti del nostro gruppo ma nel frattempo pensiamo a situazioni ibride, come uno spettacolo live sul palco dell’Ariston, riprenderlo in streaming e poterlo vendere oltre i duecento posti che ci sono consentiti anche con poltrone virtuali direttamente da casa propria. Questa è una possibilità che ci dovrebbe permettere di organizzare qualche evento che potrà coinvolgere in sicurezza sia chi lo spettacolo lo propone, sia le duecento persone che entreranno in platea ed un pubblico molto più ampio da remoto”.

Il drive-in o il cinema all’aperto possono essere alternative percorribili?

“Il drive-in non può avere carattere provvisorietà, necessita di uno spazio importante e in declivio, lo schermo deve essere molto rialzato, le auto che accedono devono aver corsie di ingresso e di uscita, e tutti devono rispondere a numerose normative. Aree di questo genere dalle nostre parti non ce ne sono. È molto più semplice un cinema all’aperto e noi ci dedicheremo a questa attività in piazza Borea d’Olmo non appena i lavori in corso saranno terminati, e credo entro la fine di luglio lo potremmo allestire con le sedie distanziate se le norme non saranno cambiate”.

“Mi chiede com’è la situazione dei nostri dipendenti – risponde Walter Vacchino – qui all’Ariston sono veramente tanti che iniziano che hanno vent’anni e se ne vanno per andare in pensione. Per noi può essere un motivo d’orgoglio, per un nostro collaboratore spero altrettanto per aver trascorso una vita all’interno di un’azienda, dentro sale di spettacolo, con buoni rapporti tra colleghi e spesso a contatto con artisti di fama. Tutti hanno compreso le difficoltà e altrettanto restano comprensivi anche in questa fase. La cassa integrazione è intervenuta per la prima volta nel settore dello spettacolo, copre sino ad agosto e poi vedremo. Noi non vogliamo passare l’estate con le sale chiuse, speriamo di riaprire presto con i film importanti che stanno per arrivare, seguiamo con attenzione il programma della prossima Mostra del Cinema di Venezia. Pensiamo anche all’aspetto teatrale, con artisti singoli che possono proporre performance individuali divertenti che siano fruibili sia dal vivo che da casa. In sintesi, stiamo cercando di intraprendere una sorta di rieducazione allo spettacolo, un riavvicinamento morbido per tornare a come era sino ai primi di marzo”.