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Proseguono le azioni di protesta contro la possibile istituzione di un Cpr (centro di rimpatrio per migranti) nell’ex Caserma Camandone di Diano Castello. Oggi dalle 17 alle 18 le attività commerciali del Golfo Dianese si fermeranno e abbasseranno le serrande. La serrata è stata organizzata di comune accordo con il Comitato per il No al Cpr da Confindustria, Confcommercio e Confesercenti.

Le parole di Romano Damonte e Paolo Saglietto

“La chiusura di oggi segue la lettera in cui ho chiesto ai rappresentanti del Governo eletti sul nostro territorio – il senatore Gianni Berrino e il viceministro Edoardo Rixi – di riceverci a Roma per ascoltare le nostre richieste. Vogliamo portare sul tavolo del Ministero le ragioni di tutto il Golfo dianese sul no al CPR”, ha esordito ai nostri microfoni il presidente del Comitato ‘No al Cpr nel Golfo dianese’ e sindaco di Diano Castello, Romano Damonte.

“Una serrata che vuole continuare a tenere accesa l’attenzione sulle azioni contro il Cpr nel Golfo Dianese per motivi in primis economici e turistici. Oltre alla questione territoriale c’è un lato sicuramente umano per cui forse non sarebbe giusta l’istituzione di un Cpr in generale, ma queste sono cose in cui non entro in merito perchè non è di mia competenza. Tutte le imprese del Golfo Dianese avranno la possibilità di dire No al Cpr nel Golfo Dianese, l’adesione è altissima. Dimostriamo compattezza nel dire no a una scelta scellerata, inspiegabile e inaccettabile”, ha concluso Paolo Saglietto, presidente della Confcommercio del Golfo Dianese.

La serrata di protesta

I negozi abbasseranno le saracinesche e apporranno un cartello con la scritta ‘Chiudiamo un’ora oggi per non chiudere per sempre domani, No Cpr nel Golfo Dianese’. Lo stesso cartello sarà affisso agli ingressi degli hotel, che, invece resteranno aperti per non creare disagi agli ospiti.

Le interviste integrali a Damonte e Saglietto nel video-servizio a inzio articolo.