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Si celebra oggi la festività di San Romolo, il santo patrono di Sanremo, la città più importante della Riviera. Gli appuntamenti, iniziati eri sera in un teatro Ariston gremito per la tradizionale commedia dialettale, oggi assumono i contorni della religiosità e del protocollo istituzionale.

Questa mattina la Santa Messa officiata con il rito Pontificale si è svolta come sempre nella concattedrale di San Siro (l’edificio religioso più antico di Sanremo) celebrata da Monsignor Suetta vescovo della Diocesi. Ad assistere alla celebrazione eucaristica c’erano tutti, sindaco, assessori e consiglieri comunali, e anche gli assessori regionali Berrino e Scajola, questore, forze dell’ordine in alta uniforme, associazioni cittadine e provinciali compresa la Famija Sanremasca che è parte attiva nella creazione del programma dei festeggiamenti.

“È la festa della nostra città, il cuore e l’anima di un’intera comunità – ha detto Leo Pippione della Famija Sanremasca – quest’anno la Santa Messa è stata officiata in maniera molto solenne e mi ha fatto veramente piacere”.

Nel pomeriggio presso il Teatro dell’Opera del Casinò è prevista la consegna dei Premi San Romolo a cittadini benemeriti che si sono distinti ognuno nel suo campo di appartenenza.

“Sono persone di altissimo livello – ha proseguito Pippione – e sono grato a loro per l’esempio di tenacia, fede ed ottimismo che offrono alla nostra città”.

Al termine della Santa Messa, il sindaco Alberto Biancheri ha detto: “Ogni anno il giorno di San Romolo è anche un momento di riflessione, il Premio va a riconoscere quello che hanno fatto alcuni cittadini importanti ma è anche l’occasione per fare un ringraziamento a tutta la città e a tutte quelle persone che lavorano in silenzio”.

Ricordo un anno fa – prosegue il sindaco – quando tutti noi pensavamo che fossimo alla fine dell’incubo della pandemia e in realtà invece abbiamo dovuto ancora combattere tanto. Oggi i dati sono rassicuranti, il vaccino e tutto quello che è stato fatto ci hanno rasserenato, ieri sera ero all’Ariston per assistere alla commedia dialettale della nostra Compagnia Stabile e il teatro era pieno, tutti seduti uno vicino all’altro, un’emozione forte ed un messaggio che insieme e uniti ne usciamo, con fatica ma ce la facciamo”.