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In Liguria la ‘ndrangheta opera attraverso almeno quattro locali dotate di autogoverno, dislocate a Genova, Ventimiglia, Lavagna e Sarzana. A queste si affiancano numerose ‘ndrine, concentrate innanzitutto sulla provincia di Imperia. È quanto emerge dal report sull’attività svolta e sui risultati conseguiti dalla Direzione Investigativa Antimafia nel primo semestre 2017.

Per quanto riguarda la provincia di Imperia, nella relazione si conferma l’operatività della locale di Ventimiglia, a cui risultano sottoposte le vicine Bordighera e Diano Marina, dove si registra la presenza di famiglie originarie di Anoia e Seminara, nel Reggino. Tra Taggia e Sanremo si segnala, invece, “l’operatività di soggetti collegati alle cosche di Palmi e Gioia Tauro”.

“Le evidenze investigative acquisite negli ultimi decenni nell’ambito di importanti attività d’indagine” – si legge nella relazione – “hanno mostrato in provincia di Imperia, territorio “colonizzato” da proiezioni extra-regionali di cosche calabresi,  l’operatività di una articolazione di ‘ndrangheta, ovvero la “locale” di Ventimiglia, centro di potere strategico per le numerose ‘ndrine attive sul territorio e con funzioni di “Camera di passaggio”, cioè di raccordo con le analoghe strutture attive in Costa Azzurra”.

“Peraltro – si legge ancora nel rapporto – la frontiera terrestre di Ventimiglia è nota per essere uno snodo cruciale del narcotraffico anche da parte di gruppi criminali autoctoni e/o stranieri che, oltre alla cocaina, importano ingenti carichi di hashish e marijuana, sfruttando il corridoio Marocco-Spagna-Francia”.

Ma non c’è soltanto la ‘ndrangheta. In provincia di Imperia e nelle zone limitrofe della Costa Azzurra, si registrano “proiezioni extraregionali di matrice camorrista, attive nel traffico di sostanze stupefacenti, nel contrabbando, nella contraffazione e commercializzazione di marchi, oltre che nell’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse clandestine”.