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A poco più di un anno dall’alluvione avvenuta gli scorsi 2 e 3 ottobre, a Molini di Triora sono ancora evidenti le ferite lasciate da quel tragico evento.

Sulle rive di quello che “fu” il Laghetto delle Noci, polo attrattivo estivo del paese della valle Argentina, il sindaco Manuela Sasso fa il punto sull’avanzare dei lavori. Grazie al riconoscimento avvenuto di oltre 4 milioni si è potuto finalmente appaltare i lavatori, cosa che prima coi soli fondi comunali non si era resa possibile: “Si vede finalmente uno spiraglio – commenta il sindaco – oggi so cosa posso fare, i fondi purtroppo non coprono tutto ma so da dove iniziare”.

“Gavano è ancora ad oggi una frazione isolata non raggiungibile con i mezzi, il primo intervento è già stato effettuato e speriamo a breve di ridare la piena agibilità. Le reti fognarie, quasi tutte distrutte, hanno visto l’inizio dei lavori tranne che per quella di Agaggio Inferiore dove non è stata riconosciuta la somma urgenza; stiamo valutando di poter far avviare anche qui i lavori utilizzando i nostri fondi”.

“Qua al Laghetto delle Noci abbiamo ottenuto il permesso di spostare sui 600 metri cubi di materiale verso la frana a monte per poterla rafforzare, ma questa somma è davvero poco riguardo al materiale accumulato. Abbiamo appaltato uno studio morfodinamico che ci aiuterà a capire meglio come agire poichè a monte del rio Corte c’è una frana attiva; possiamo portare via materiale ma certamente ne arriverà altro e attraverso lo studio possiamo capire in visione futura sapere cosa si piò fare”.

“Speriamo in un inverno di lavori e ristrutturazioni per arrivare alla stagione estiva nel miglior modo possibile”.