150920 operazione carabinieri gendarmeria italia francia
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Sono 13 gli indagati ponentini su cui pende un’ordinanza di custodia cautelare per detenzione e traffico di armi e stupefacenti, fabbricazione e possesso di documenti falsi e agevolazione nella latitanza di un affiliato alla ‘ndrangheta. Sono stati inoltre sequestrati in Provincia beni per circa 300 mila euro.

È questo il risultato della maxi operazione dei Ros di Genova in collaborazione con la Gendarmerie francese.

L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova e dalle autorità francesi, ha portato a un totale di 46 arresti e il sequestro di beni in Italia, Francia e Portogallo per un totale di circa 900 mila euro. Gli arresti nel Ponente sarebbero avvenuti a Sanremo e Taggia.

Sono questi i dettagli principali del blitz che ha destato scalpore e che ha svegliato molti sanremesi quando un elicottero ha sorvolato per diverso tempo la Città dei Fiori intorno alle 5 del mattino.

Le indagini hanno portato a verificare una rete di traffico di droga e armi che interessava diversi paesi europei tra cui ovviamente Italia e Francia, ma che si estendeva anche all’Olanda, al Belgio e al Portogallo.

A capo della rete operante nel Ponente ligure, secondo le indagini della Dda, ci sarebbe Carmelo Sgrò, volto già noto alle autorità per reati legati allo spaccio. Avrebbe inoltre favorito la latitanza di Filippo Morgante, esponente legato alla ‘ndrangheta.

L’indagine dei Carabinieri è partita nel 2018 per poi espandersi al di là del confine italiano coinvolgendo le autorità francesi nell’ambito di apposita Squadra Investigativa Comune (S.I.C.) costituita, con il coordinamento di Eurojust e con l’ausilio del Magistrato di collegamento francese, dalla Procura di Genova, Direzione 2 distrettuale Antimafia e Antiterrorismo e dal JIRS (Juridictions intér-regionales spécialisées) di Marsiglia nel 2019.

La collaborazione è scattata quando si sono evidenziate convergenze tra le investigazioni svolte in Italia e Francia che hanno riguardato Carmelo Sgro, legato, anche da vincoli parentali, alla cosca “Gallico” di Palmi (RC) ed un narcotrafficante francese in rapporti con la famiglia “Magnoli” di Gioia Tauro (RC), da anni insediata in Costa Azzurra.