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In compagnia dello scrittore Giacomo Revelli abbiamo idealmente risalito la valle Argentina per parlare del suo nuovo racconto che è giunto in finale al contest Altitudini.

Altitudini è un contest nazionale molto conosciuto, il tema di quest’anno è il Monte Analogo, un monte ideale che nessuno ha mai scalato, ma su cui tutti vorrebbero salire. Bisognava parlare del proprio monte ideale, e ho deciso di raccontare non una vetta in senso sportivo e geografico, bensì la montagna con la sua cultura e la sua storia. Non ho pensato ad altro che a Realdo e chi vive il monte Saccarello“.

“Ho messo insieme tanti ricordi che ho della valle Argentina e di Realdo, parlando di un bambino che ha lì il nonno e vede per la prima volta il Saccarello: cosa significa vedere e capire per la prima volta questo monte? Ho cercato di descriverne il sentimento quando si comprende una montagna così imponente”.

Revelli ha già all’attivo altre pubblicazioni sulla terra brigasca, come il romanzo “Il tempo dei lupi”, storia di uno degli ultimi pastori che hanno vissuto in quelle terre: “Sono molto legato a questa terra perché sento lì una sorta di radice linguistica culturale e umana. Se posso preferisco tornarci in inverno perché la vedo pura, sento che la neve fa parte del luogo come lo è l’erba d’estate”.

Il popolo e la cultura brigasca sono preziosissime, non bisogna lasciare che scompaia, va mantenuta la memoria o rischieremo di perdere una specie bellissima della Liguria, come se fosse una varietà biologica. Perderemo una varietà culturale che è molto importante per il nostro territorio e per noi”.

Nel link in allegato è possibile leggere il racconto “Figl’ dr’ Sciacarée”.