Il terremoto politico che ieri ha scosso la Regione – colpendo soprattutto Levante e Centro ligure – da questa mattina vive una seconda fase con l’avvio degli interrogatori per i 25 indagati. E il gip che, inoltre, ravvisa un grave pericolo di reiterazione del reato.
E’ già ricaduto il primo effetto: con la autosospensione dall’incarico di presidente di Giovanni Toti, l’ autorità è passata al vice Alessandro Piana, in quota Lega.

La soluzione appare piuttosto temporanea e oggi i quotidiani nazionali hanno aperto chiedendosi quali saranno le conseguenze, a medio-lungo termine, del Totigate. In particolare è Il Fatto Quotidiano – sempre attento alla politica nazionale e locale – ad avanzare scenari talvolta già discussi nel capoluogo ponentino.

Il terremoto, con ogni probabilità, ha messo la parola ‘fine’ alle brame di un terzo mandato, desiderio dichiarato dell’ex Governatore che – con i colleghi Zaia e De Luca – che aveva bussato alla porta della Premier Meloni, per prolungare l’incarico oltre i dieci anni. D’altro canto, una protratta gestione Piana appare difficile così come un commissariamento, senza precedenti, di Regione Liguria. Allo stato dell’arte, le elezioni anticipate all’autunno 2024 (rispetto alla primavera 2025) sono una situazione plausibile.

Così le forze dovrebbero radunarsi al più presto ed affilare già gli artigli. Non è passata inosservata la rinnovata vivacità politica di Claudio Scajola che, con la vittoria elettorale del maggio scorso, ha fatto il pieno di mandati (sindaco, presidente della Provincia e Commissario dell’Ato Idrico), tanto da indurre la minoranza a sollevare la questione di ineleggibilità. Il rapporto con Toti, nonostante le parole di conforto spese ieri da U’Ministru, vive di alti e bassi: l’ex direttore di Studio Aperto e TG4 era sì seduto in prima fila per l’apertura della campagna elettorale di Scajola (era il 23 marzo 2023) ma, negli ultimi tempi, i rapporti erano tornati piuttosto freddi. Il Fatto poi si allinea a qualche voce locale che parlano del primo cittadino imperiese ‘informato’, da qualche tempo, della tempesta che si sarebbe abbattuta sulla Regione. E avanza l’ipotesi: Scajola sarà tra i candidati alla corsa verso piazza De Ferrari? In fondo è l’unica poltrona mancante alla sua cinquantennale carriera politica e così il giornale di Travaglio punta la sua fiche, termine tornato rumorosamente in voga dopo che le indagini (pubblicate ieri) hanno svelato come Montecarlo – ed il Casinò – fosse tra i luoghi cult della vicenda.