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Nel weekend di Sanremo all’insegna della floricoltura abbiamo incontrato gli espositori dei vari comuni della provincia presenti con le loro tipicità e unicità.

Taggia è presente”, esordisce Sonia Parodi, produttrice del Moscatello di Taggia. “Noi come associazione siamo stati chiamati a fare un’esposizione dei prodotti che rappresentino il territorio di Taggia, come il Moscatello, le olive taggiasche, la floricoltura con la Violetta di Taggia, primo fiore della storia ad essere esportato e il verde ornamentale di Taggia: plumosus, ruscus ed Eucaliptus”.

Inoltre, il comune della valle Argentina ha molte altre eccellenze proprie in mostra, come i canestrelli, i biscotti di Taggia e l’oliva taggiasca.

“Il nostro comune deve essere guardato come un bel quadro”, commenta Marisa Bensa, della confraternita dell’oratorio San Giovanni Battista di Riva Ligure. “Qui abbiamo i nostri limoni, con il limoncello e la marmellata di limoni”.

“I parmureli sono un’altra nostra tradizione – continua – che i bambini portano il giorno delle Palme in chiesa a far benedire e poi riportano a casa e tengono tutto l’anno. Poi abbiamo la nostra torta di zucca dolce, con pinoli e uva passa. Abbiamo inoltre un sito archeologico paleocristiano di prim’ordine, un santuario millenario, un’oratorio barocco con affreschi, quadri e tele del seicento, e la parrocchiale con opere d’arte splendide”.

“Qui abbiamo esposti tutti i nostri dépliant che rappresentano le varie manifestazioni che abbiamo”, dichiara Paola Comotto, dell’associazione di Ospedaletti “U Descu Spiareté”.

“Tra le più importanti abbiamo quest’anno la rievocazione del Circuito Storico delle auto, avremmo ben presto il Concorso Floreale in concomitanza anche dell’evento “Passeggiando Assaporando”, dove si potranno degustare le specialità di Ospedaletti e tantissime altre manifestazioni, tra cui i Pignurin”, prosegue Comotto. “Casa Laura, uno dei nostri gioielli, donata al FAI. I nostri carciofi, uno dei prodotti tipici di cui ci vantiamo”.

“Noi a Camporosso abbiamo una specialità salata e una dolce, tipiche: i barbagiuai, che sono gnocchi fritti, ripieni di zucca, con riso, parmigiano, pecorino e cipolla”, spiega Cristiana Celi, assessore al Turismo e Manifestazioni a Camporosso. “Una ricetta molto antica che abbiamo raccolto in una De.Co. che stiamo portando avanti. Abbiamo da 61 anni una sagra dedicata ai barbagiuai, che viene celebrata ogni anno la terza domenica di settembre.

“Abbiamo poi un’altra cosa tipica del nostro territorio camporossino che è il dolce ‘bana’, fatto di mandorle, burro, zucchero e Marsala e ha una storia molto molto antica, addirittura ci sono dei testi di epoca romana che parlano in qualche modo di questo dolce”, conclude.

Le interviste complete nel video servizio a inizio articolo.