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Siamo andati a Badalucco per parlare delle conseguenze che la situazione di conflitto sta generando con ricadute più o meno gravi in tutti i settori d’impresa. Una chiacchierata con Paolo Boeri di olio ROI che, partendo dal settore olivicolo, ci ha illustrato una situazione che si spande “a macchia d’olio”, se ci passate il paragone, con tutto ciò che ne consegue anche a livello locale.

“Credo che nessuno nel 2022 si potesse aspettare una guerra alle porte dell’Europa, specialmente dopo un periodo di pandemia che sembrava passato – commenta Boeri. – Pur non essendone coinvolti in maniera diretta, le guerre creano insicurezza, a cui seguono divari nei mercati, aumenti dei prezzi in fase di produzione e consumo, paura nelle persone che si riflette di conseguenza negli acquisti”.

Una situazione di insicurezza che ricade sui piccoli produttori che subiscono tutte le variazioni del mercato, con aumenti dei prezzi e mancanze di materie prime, variazioni dei contratti e ricalcoli dei prezzi in tempi record.

“Ogni prodotto è composto da più elementi: per esempio per l’olio abbiamo bottiglia, tappo, etichetta, cartone e spedizione. Una variazione di prezzo sul singolo elemento fa variare il prezzo totale; ad esempio il vetro ora è una materia molto rara, rarità che si è unita all’aumento dei costi elettrici per produrlo, ed ora come ora rifornirsi diventa un salto nel vuoto giornaliero – spiega. – Prima si facevano piani di magazzino per una tempistica di quattro mesi, oramai devi farlo per dieci mesi per poter avere il prodotto una parziale sicurezza di avere il prodotto da vendere”.

“Sicuramente non ci sarà una stabilità nel breve periodo, continueranno ad esserci aumenti a cascata in tutti i settori; ogni giorno è un foglio bianco, di giorno in giorno si riscrivono le regole. Nel mercato dell’olio l’aumento è partito dall’olio di semi, ne hanno chiuso il mercato e si son spostati su quello di palma. Chiuso anche quello di palma si è passati alla sansa ed infine a quello dell’olio di olivo: ci siamo ritrovati ad avere l’ultimatum dai fornitori, non potendolo neanche più comprare senza diritto di replica. Spero che si vada verso un equilibrio o che lo Stato possa aiutare la situazione come ha fatto con le accise del carburante. Più che una previsione c’è l’augurio che tutto vada a calmarsi”, auspica Boeri.

L’intervista completa nel video-servizio a inizio articolo.