Le aziende agroalimentari della Statale 28, cuore produttivo della nostra provincia, rischiano di sostenere ingenti costi o addirittura di fermare la produzione a causa del mancato allaccio alla rete fognaria. Da anni, infatti, gli operatori economici cercano di portare all’attenzione degli enti competenti le loro difficoltà ma sono, purtroppo, rimasti inascoltati.

La problematica relativa agli scarichi industriali è molto sentita da tutte le attività produttive, soprattutto quelle agroalimentari, che operano lungo la S.S. 28. Questa è diventata ormai la “zona industriale” di Imperia. Nel corso degli anni si sono sviluppate molte aziende che garantiscono occupazione a migliaia di persone e dalle quali si è generata una filiera ancor più significativa.

“Molte imprese – denuncia Confindustria Imperia – sono costrette ogni anno a sostenere costi importanti per smaltire le acque derivanti dai processi di lavorazione non avendo la possibilità di immetterle nella rete fognaria per poi confluire nel depuratore di Imperia. Questa è una situazione che penalizza le imprese che già sono presenti ma, nel contempo, scoraggia chi sarebbe intenzionato ad investire nel nostro territorio, in quanto la presenza di infrastrutture di rilievo come quella fognaria, così come anche quella di distribuzione del metano, sono imprescindibili per uno sviluppo produttivo.”

In due recenti incontri, il primo dei quali promosso dalla Provincia di Imperia, tale Ente, i Sindaci dei principali Comuni della Valle Impero e i rappresentanti del mondo produttivo, Confindustria Imperia ed AIFO/Confartigianato, hanno chiesto con forza la necessità di realizzare il collegamento della rete fognaria al depuratore di Imperia per poter usufruire del conferimento dei reflui.

“Da parte dell’Ente provinciale – spiega Confindustria – è stata dimostrata ampia disponibilità, sia in merito alle richieste di rinnovo delle autorizzazioni in scadenza sia per quanto riguarda il sostegno all’allaccio della rete fognaria alla rete del depuratore di Imperia, servizio ad oggi limitato all’abitato di Pontedassio. Sono state infatti perfettamente comprese le preoccupazioni del mondo produttivo e dei Sindaci e pertanto si è convenuto di effettuare, tramite uno studio tecnico, le necessarie valutazioni per individuare tutte le condizioni ed i costi per realizzare l’allaccio al depuratore.”

“Ovviamente vi è la consapevolezza che si tratta di un percorso non breve ma vi è nel contempo ormai la forte determinazione da parte delle aziende e degli amministratori locali di invocare una maggiore attenzione anche da parte della Regione su un problema di così vitale importanza per questa area strategica della nostra provincia. Confindustria Imperia comunque precisa che, nelle more in cui la parte pubblica si impegna a fare quanto in suo dovere per consentire gli allacci, le aziende non si limitano a beneficiare dei rinnovi provvisori allo scarico, ma si impegnano a pretrattare i loro scarichi per renderli comunque idonei all’immissione nelle acque superficiali, supportando comunque costi elevatissimi che rendono il nostro territorio decisamente meno competitivo di altri,” conclude Confindustria Imperia.