Nella fase 3 molte persone riprendono l’attività sportiva dopo il lungo periodo di fermo dovuto al Coronavirus. Per chi ha mantenuto un minimo livello di attività fisica, anche in casa, la ripresa è più semplice. Per tutti comunque deve essere graduale e progressiva.

Il medico dello sport, Lorenza Rovere, spiega: “I benefici dello sport, amatoriale e non solo agonistico, sono molteplici. Infatti l’attività fisica migliora il rendimento cardiovascolare, neurologico ed osseo, attraverso una maggiore ossigenazione di tutti i tessuti del corpo. L’individuo dimostra una più elevata reattività agli stimoli esterni, reattività che si è ridotta nei periodi di chiusura nelle nostre case.”

“Dovendo riprendere – prosegue – non dobbiamo vanificare questi benefici, con i danni di un’attività fisica troppo intensa per un fisico impreparato. La mancanza di stimoli psicofisici ha determinato un incremento di: disturbi psicosomatici, insonnia, stati ansiosi depressivi – reattivi, malattie cardiovascolari. Pertanto il mio consiglio è quello di riprendere gradualmente l’attività fisica all’aperto, o in palestra, seguendo sempre il distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e comunque i protocolli del Covid-19.”

“L’attività all’aperto non deve essere esclusiva di chi pratica agonismo, ma si deve estendere a tutti, giovani e meno giovani, anche con semplici passeggiate a passo svelto. Praticando questo movimento, ad esempio, sulla pista ciclabile, in riva al mare o in montagna. Questi ambienti, che abbiamo la fortuna di avere nella nostra Liguria, ed in particolare nella Riviera dei Fiori, sono particolarmente ostili al Coronavirus. Pertanto, per chi ne ha le possibilità, consiglio nella ripresa un’ora al giorno di camminata, per tutti, o un’attività sportiva tre volte a settimana, per dare continuità ed avere benefici sul nostro organismo e per riprendere il peso forma. Ovviamente chi pratica sport agonistico dovrà seguire una propria tabella di allenamenti, mirata al raggiungimento dei propri obiettivi, ma sempre improntata ad una graduale progressione, al fine di evitare danni muscolari da sovraccarico o alterato allenamento,” conclude.