
Un video per mostrare la vita di tutti i giorni di un affetto da fibrosi cistica e allo stesso tempo dimostrare che si puĂČ comunque andare avanti. Protagonista Miriam Colombo, giovane ragazza di Ospedaletti diventata testimonial della Lega Italiana Fibrosi Cistica.
“Lâidea di girare questo video Ăš nata perchĂ© necessitavamo di uno spot per la sezione ligure della Lega Italiana Fibrosi Cistica â spiega Miriam a Riviera Time. Allora, da unâidea di mio padre, abbiamo realizzato questo video con Giulio, un ragazzo di Ospedaletti. Avevamo deciso di girarlo per la Liguria, ma dalla sede di Roma ci Ăš stato chiesto di farlo diventare spot nazionale. Per me non Ăš stato difficile girare questo video, perchĂ© credo che se ne debba parlare. PiĂč persone sanno, meglio Ăš”.
La fibrosi cistica Ú tra le malattie genetiche gravi piĂč diffuse.
Ă una patologia multiorgano, che colpisce soprattutto lâapparato respiratorio e quello digerente ed Ăš dovuta ad un gene alterato, che determina la produzione di muco eccessivamente denso. Questo muco chiude i bronchi e porta a infezioni respiratorie ripetute, ostruisce il pancreas e impedisce che gli enzimi pancreatici raggiungano lâintestino, di conseguenza i cibi non possono essere digeriti e assimilati.
“Fin dalla nascita ho scoperto di avere questa malattia e sono riuscita a essere seguita fin dallâinizio. La fibrosi cistica Ăš diventata anche una malattia dellâadulto grazie alla ricerca scientifica e alle raccolte fondi. Mi sono diplomata questâanno e ora ho intenzione di studiare medicina”.
Sulla gestione della propria giornata: “Le varie terapie mi occupano tre, quattro ore al giorno. Basta organizzarsi e uno prende lâabitudine”.
Da sottolineare che il comune di Ospedaletti da tempo si adopera per aiutare la Lega Italiana Fibrosi Cistica come spiegato dallâassessore Giacomo De Vai: “La famiglia Colombo ha sensibilizzato il proprio paese verso questa causa. Da lĂŹ abbiamo lanciato un messaggio di speranza per sostenere la ricerca. La comunitĂ ha risposto molto bene penso alla vendita dei panettoni, alla biciclettata, ma anche al lavoro nelle scuole”.