migranti ventimiglia

La crisi diplomatica tra Italia e Francia, esplosa ai massimi livelli a causa dell’emergenza migranti a bordo di alcune imbarcazioni nel Mediterraneo, ha avuto riflessi immediati anche alla ‘nostra’ frontiera. La reazione dall’Eliseo, per certi versi isterica e considerata spropositata, ha avuto come conseguenza il rafforzamento del contingente di polizia impegnato sul confine tra Ventimiglia e Mentone.

Da ieri sera sono arrivati i primi rinforzi dei 500 agenti in più previsti per impedire l’ingresso in territorio transalpino di migranti in arrivo dall’Italia, e sono stati piazzati non solo ai confini canonici, ma anche lungo i sentieri ormai ben noti, a Sospel, a Breil, nelle stazioni ferroviarie, sull’autostrada A8, le sue uscite e le sue aree di sosta. La giustificazione è che i due terzi dei migranti che tentano di entrare in Francia dall’Italia si concentrano in questa zona, e che una forte ripresa degli sbarchi è iniziata in questi ultimi giorni anche grazie a condizioni meteo favorevoli.

Questa mattina, la nave simbolo delle frizioni in atto tra i due Paesi, è finalmente attraccata nel porto di Tolone. Dalla Ocean Viking sono sbarcati 230 migranti, la maggior parte dei quali sembrano destinati ad un centro di accoglienza nel comune di Hyeres, nella penisola di Giens.

La preoccupazione riguarda anche possibili intralci al quotidiano via-vai dei tanti frontalieri che dalle zone del nostro estremo ponente lavorano da decenni in particolare nel Principato di Monaco, che possono raggiungere solo attraversando le frontiere di Ponte San Luigi, Ponte San Ludovico e dell’autostrada. Situazioni di intransigenza sempre da parte dei gendarmi e della Police Nationale si erano già verificate in passato, con conseguenti problemi di arrivo in orario dei tanti dipendenti della nostra provincia e con un calo del turismo, che è soprattutto italiano, avvertito da Mentone a Nizza.