giacomo chiappori

Con un comunicato stampa Giacomo Chiappori, candidato alla carica di presidente della regione con Grande Liguria, interviene su quelle che secondo lui sono state le mancanze dell’amministrazione uscente guidata dal governatore Giovanni Toti.

Riassumendo:

  • PIL col segno meno;
  • Traffico portuale in diminuzione costante da anni;
  • Calo demografico del capoluogo e dei centri maggiori con un trend di invecchiamento della popolazione;
  • Diffuso dissesto idrogeologico con gravi rischi di disastri alluvionali, frane, cedimenti;
  • Rete dei trasporti ferroviari incompiuta;
  • Autostrade da terzo mondo;
  • Sanità pubblica smantellata e sanità privata troppo costosa;
  • Nessuna gestione del Covid con numeri che mettono la Liguria al top delle regioni a rischio seconda ondata;
  • Riapertura forzata delle scuole impreparate;
  • Bilancio della Regione con gravi criticità segnalate dalla Corte dei Conti, come per esempio la errata contabilizzazione di valori immobiliari;
  • Rete idrica ligure con ampie zone di carenze (vedi ponente);
  • Politica di incoming turistico assente; etc.

La vera specialità di Toti è quella di intestarsi i meriti di cose fatte da altri e di scaricare il barile delle sue belinate sul primo che passa.

Per usare un’immagine: è solo capace a far suonare il trombone e la fanfara, a organizzare passerelle e ad attovagliarsi ai buffet all’ora dell’aperitivo.

Grande Liguria propone una Liguria Regione Autonoma con lo Statuto Speciale come la Val d’Aosta, il Trentino, l’Alto Adige Sud Tirol, il Friuli, la Sardegna.

Grande Liguria vuole ridurre la burocrazia e le norme locali con la fusione dei comuni.

Grande Liguria vuole tagliare i costi delle opere-mangiatoia come Gronda e Nuovo Galliera per avere subito centinaia di milioni di euro per ultimare le infrastrutture che servono e che sono incompiute.

Con il voto dei liguri tutto questo è a portata di mano.