parco alpi liguri

Regione Liguria ha approvato la strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Sracc), strumento che permette di programmare azioni, interventi e buone pratiche per gestire e limitare gli effetti dei mutamenti del clima sull’economia e il territorio, in modo da garantire un adeguamento al clima attuale e futuro, riducendo al contempo gli effetti avversi e sfruttando le possibili opportunità offerte da tale cambiamento.

“Adeguarsi ai cambiamenti del clima significa rivedere il nostro modo di agire in modo trasversale in tutti gli ambiti dell’economia, dell’ambiente e della società, passando per il turismo e la tutela della salute – spiega l’assessore alla Protezione Civile e all’Ambiente Giacomo Giampedrone. – La strategia costituisce quindi uno strumento indispensabile per orientare tutta la programmazione regionale, anche settoriale, in termini di adattamento ai cambiamenti climatici. Potenziare la resilienza della Liguria di fronte agli eventi meteo, sia in tema di sicurezza dei cittadini che di difesa delle attività economiche, è da sempre una priorità e lo sarà ancora di più nei prossimi anni e decenni”.

Il percorso di messa a punto della strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici è frutto di un accordo di collaborazione col ministero dell’Ambiente sottoscritto nell’aprile 2020. Lo studio è stato condotto dal Settore Valutazione impatto ambientale e Sviluppo Sostenibile regionale, in collaborazione con un gruppo di lavoro interdipartimentale che ha visto la partecipazione di Arpal e IRE (Infrastrutture Recupero Energia Agenzia Regionale Ligure), con il supporto scientifico della Fondazione CIMA e dell’Università di Genova e con il supporto tecnico operativo di Liguria Ricerche. Il tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici è stato individuato come ambito prioritario di azione per l’attuazione della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile (approvata con dgr n. 60/2021) in quanto tocca ben 11 dei 17 obiettivi indicati dall’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici contiene la descrizione del clima e degli scenari climatici futuri tra il 2038 e il 2068, elaborata da Regione Liguria sulla base degli studi condotti da Fondazione CIMA (Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale) a partire dai dati di Arpal, l’analisi degli impatti e gli obiettivi strategici di adattamento riferiti ai dodici settori maggiormente interessati dai cambiamenti climatici (risorse idriche, agricoltura, foreste, ecosistemi marini e pesca, zone costiere, ecosistemi terrestri, dissesto idrogeologico e protezione civile, turismo, salute, sistemi urbani, trasporti e infrastrutture, energia), l’individuazione delle misure e degli strumenti attuativi e la definizione di un sistema di indicatori per il monitoraggio.

L’elaborazione della Sracc ha coinvolto direttamente le comunità del territorio, attraverso le attività dei centri di educazione ambientale presenti in Regione. Sul sito dell’ente è stato pubblicato un questionario aperto a tutti i cittadini liguri per raccogliere le “buone pratiche” già presenti sul territorio, osservare i loro effetti e individuare i settori che hanno coinvolto. Il 20 ottobre 2021, inoltre, Regione Liguria ha dedicato a questi temi un incontro del forum regionale per lo sviluppo sostenibile.

La Fondazione Cima, grazie ai dati storici regionali resi disponibili dall’Arpal e alla propria modellistica previsionale ad alta risoluzione, ha sviluppato uno studio degli scenari climatici dettagliato e dedicato espressamente al territorio ligure. Pur tenendo conto delle incertezze a livello modellistico e climatico connaturate a questo tipo di previsioni, lo studio ha permesso di iniziare ad indicare e definire le aree della Liguria soggette a maggiori variazioni di temperatura e precipitazioni. Il territorio ligure si può dividere in aree geografiche per quanto riguarda i diversi effetti del cambiamento climatico: l’area montana, il Ponente e il Levante ligure. Per quanto riguarda le precipitazioni, il Levante potrebbe essere più soggetto ad un aumento sia dell’intensità della precipitazione estrema che della frequenza dei giorni piovosi, mentre il Ponente potrebbe essere più esposto in futuro ad una maggiore diminuzione della piovosità. L’area montana potrebbe risentire in particolare dell’aumento delle temperature, comportando una generale diminuzione delle nevicate. Questi scenari sembrano confermare a livello locale il trend generale dell’area mediterranea, ovvero un clima futuro più caldo e caratterizzato da un aumento degli estremi, sia in termini di periodi siccitosi che di eventi di precipitazione intensa.