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Badalucco si rialza a testa alta dal fango. Una comunità che, unita sempre, riesce a dimostrare ancora più forza nel momento del bisogno. Il fiume, nella notte tra venerdì e sabato, ha distrutto tutto quello che si è frapposto alla sua inesorabile corsa. Ma non è bastato a sgretolare l’animo dei baucogni.

Ca’ Mea, ristorante simbolo non solo di Badalucco, ma dell’intera vallata è stato letteralmente travolto dall’onda del fiume in piena. L’acqua ha divelto le celle frigo, sfondato le porte, portato via tutto. Il ponte, mezzo crollato, ha comunque resistito imperterrito. Ma nel dolore c’è l’abbraccio di una comunità.

“Vedere la gente forte, che non si arrende, fa accapponare la pelle – commenta Cinzia Cristiano del ristorante Ca’ Mea. – Abbiamo fatto cose che non abbiamo mai immaginato, è una cosa stupenda. Questo è Badalucco, un paese con un’anima grande”.

Il paese ha sofferto, decine le auto distrutte e danneggiate. Le abitazioni travolte dal fango. Tra le attività produttive che hanno visto enormi danni, anche l’azienda Roi. I magazzini adiacenti al fiume sono stati inondati. La forza dell’Argentina ha ribaltato e portato via interi bancali. La Spa dell’agriturismo Adagio, sempre della famiglia Boeri, è stata completamente distrutta. Ma anche in questo caso gli amici, i concittadini, i volontari si sono rimboccati le maniche.

“Non bisogna lasciarsi sopraffare da questi avvenimenti che ti scombussolano la vita – commenta Paolo Boeri di Olio Roi. – I danni sono ingenti, però abbiamo avuto la fortuna di avere tanti amici e collaboratori accanto, adesso lo stabilimento è agibile.

I danni sono stati in tutto il paese però c’è sempre spirito di squadra, tutti stanno dando una mano a spalare fango, a pulire le strade, a togliere quello che non si può più utilizzare. Anche l’amministrazione è stata molto reattiva. La situazione è abbastanza grave”.

“Non ho più niente – conclude Cinzia – ma so che ho tante persone che mi amano e questo è fantastico”.