Leda Volpi

La deputata Leda Volpi (Alternativa) interviene con una nota stampa sulla situazione green pass in provincia di Imperia.

“Avevo depositato una interrogazione nel novembre 2021 (4/10648) per segnalare le enormi falle del sistema di comunicazione dei dati sulla validità dei green pass: i vaccinati che si ammalavano di Covid ma si ritrovavano un green pass funzionante, i guariti dal Covid con anche due dosi di vaccino in corpo che però erano conteggiati solo come guariti e venivano persi i dati sulle loro due dosi. Adesso scopriamo che non essendoci un collegamento tra le ASL e l’Agenzia delle Entrate perfino chi si è sottoposto all’intero ciclo vaccinale può risultare inadempiente.

In questi giorni in provincia di Imperia (ma sta avvenendo in tutta Italia) stanno fioccando dall’Agenzia delle Entrate migliaia di lettere con la famosa “multa” da cento euro per non aver completato l’iter vaccinale, anche a persone che si sono regolarmente sottoposte all’intero ciclo di vaccinazione di tre dosi!

L’ASL 1 è subissata di richieste di supporto di centinaia di cittadini che desiderano provare all’AE di essere “in regola”: l’azienda sanitaria spiega che questa situazione incresciosa si sta verificando perché i sistemi di Agenzia delle Entrate e ASL non corrispondono e molte vaccinazioni non sono state registrate, così come mancano i dati dei vaccinati all’estero, i guariti e alcuni esenti. Un pasticcio questo delle “cartelle pazze” sui vaccini che costa tempo e denaro, perché svia il lavoro dell’Agenzia delle Entrate da controlli ben più importanti e crea enormi disagi ai cittadini che devono cercare di recuperare i dati delle loro vaccinazioni per scongiurare il pagamento profondamente ingiusto della sanzione pecuniaria.

L’Italia è l’unico Paese che si ostina a perseguitare i cittadini e lavoratori con sanzioni e sospensioni dal lavoro, mentre gli Stati esteri sono stati più concreti e semplici nella gestione delle vaccinazioni.

Massima solidarietà ai cittadini imperiesi in regola con le vaccinazioni cui è arrivata la “letterina” dall’Agenzia delle Entrate: suggerisco loro di contattare immediatamente il soggetto responsabile del procedimento, secondo le modalità indicate sulla comunicazione dell’AE, e dimostrare l’infondatezza dei presupposti sulle quali si basa la sanzione, per evitare di doverla pagare. Lo Stato deve smettere di vessare i cittadini”.