La Cgil critica su sicurezza nei treni regionali e sulla gestione della sanità. Fellegara...
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“Abbiamo scritto una lettera ai prefetti della Liguria, al presidente della Regione e al Comitato di Garanzia nazionale evidenziando la nostra preoccupazione per quello che accade tutti i giorni sui treni regionali liguri”.

Lo dice Fulvio Fellegara, segretario generale della Cgil della provincia di Imperia, sul mancato distanziamento e sui blandi controlli contro chi non porta la mascherina sui convogli a percorrenza locale.

Ci hanno attaccato e criticato quando abbiamo proclamato una giornata di sciopero lo scorso 24 luglio – dice Fellegara – richiamando il nostro senso di responsabilità ma allo stesso tempo anche noi li richiamiamo al senso di responsabilità quando non vengono fatte rispettare le norme base del Dpcm. Le istituzioni sono responsabili giorno per giorno della salute di chi viaggia, dei pendolari e dei lavoratori delle Ferrovie che mettono a rischio la loro salute”.

Fellegara non risparmia critiche neppure al comparto sanità regionale.

“È un tema molto complesso e aldilà dell’emergenza, noi diciamo da tempi non sospetti che la gestione della sanità a livello regionale è fallimentare. Il nostro è un giudizio totalmente negativo che riguarda diversi ambiti, dalle privatizzazioni alla gestione della situazione emergenziale che ha bloccato completamente l’attività ordinaria. Oggi come oggi è difficile prenotare una visita ed avere tempi certi o accettabili, gli esami a volte vengono dirottati su ambulatori privati causa intasamento prenotazioni, senza parlare delle gravissime carenze che si sono evidenziate all’inizio della pandemia”.

“Il nostro giudizio negativo – dice Fellegara – prescinde dal Covid ed è confermato dalla Corte dei Conti che piazza la Liguria al penultimo posto in Italia per il pesante disavanzo della sua spesa sanitaria”.

“D’accordo con la realizzazione di un ospedale unico, o nuovo – conclude il Segretario della Cgil imperiese – ma deve essere baricentrico, composto da eccellenze anche strutturali e facilmente raggiungibile con la viabilità adeguata. Ma quello che noi vogliamo è il non abbandono della presenza sul territorio, con presidi delocalizzati che possono servire a salvare vite umane con un intervento rapido”.