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E’ stata presentata nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo l’iniziativa nazionale “Le note del dono”, progetto ideato da Fratres Nazionale-Donatori di Sangue in occasione del 50° anniversario della sua fondazione. Il progetto ha come obiettivo la promozione della cultura della donazione, sangue e organi, attraverso la musica per stimolare la gente a compiere gesti di solidarietà, generosità e coscienza civica.

Alla Fratres si sono affiancati l’Aido e i ‘Donatorinati-Polizia di Stato’ con il coinvolgimento di tutte le associazioni che operano nel mondo dei trapianti e dei donatori di sangue.

L’intenzione è di coinvolgere cantanti, influencer e i loro tanti follower a diffondere il verbo della donazione e a questo proposito è stato presentato il videoclip del brano “Come una Regina aspetta il suo Re” con le immagini dei tanti malati negli ospedali in attesa della buona notizia di un donatore per il trapianto che salva una vita. Ogni giorno ne muore uno, è stato detto, consumato dalla malattia e dalla vana attesa, come accaduto a Ines Frassinetti, 14 anni venuta a mancare in attesa di un trapianto di cuore e polmoni, e diventata testimonial grazie al coraggio e alla determinazione della mamma anche lei presente nel Teatro del Casinò. A Ines – autrice del testo ‘Come una Regina aspetta il suo Re’ – è stato anche dedicato un prezioso foulard realizzato dall’atelier Daphne di Sanremo ispirato ai disegni che la sfortunata adolescente aveva realizzato nel suo lungo periodo di ricovero in attesa di un donatore che non è mai arrivato.

Donare è un gesto che salva la vita, ogni giorno, a chi ha bisogno vitale di sangue o di un organo per continuare a vivere – dice Vincenzo Manzo presidente nazionale Fratres – e il nostro compito è quello di far sì che sangue e organi per il trapianto siano sempre disponibili grazie ai cittadini e alla loro sensibilità”.

‘Donatorinati’ è stata rappresentata anche da Giovanni Santoro primo dirigente del Commissariato di Sanremo, particolarmente toccato dalla testimonianza della mamma della povera Ines: “Il nostro motto, quello della Polizia di Stato, è ‘esserci sempre’ e noi lo facciamo anche attraverso i nostri donatori con questa associazione che è presente in quindici regioni compresa la Liguria e conta 15mila iscritti. Per quello che possiamo cerchiamo di dare il nostro contributo anche sotto questo punto di vista”.

“Con la donazione si salva la vita di un fratello, di una sorella – dice Leonio Callioni vice-presidente vicario dell’Aido – e a volte il donatore può salvare più vite ed è un donatore che purtroppo è già passato nelle braccia del Padreterno, non si tratta di un sacrificio personale e ci viene da pensare: perché non siamo tutti donatori? Siamo in una nazione dove il trapianto degli organi è un’eccellenza mondiale e diventa difficile accettare che ogni giorno ci siano delle persone che muoiono nell’indifferenza di gran parte della cittadinanza. Ci dobbiamo rendere tutti conto che senza fare alcun sacrificio, autorizzando il trapianto di organi compiamo un gesto di valore umano immenso”.

A rappresentare il Comune era presente l’assessore Silvana Ormea: “Siamo qui a promuovere il piacere del dono biologico nel ricordo di questa giovane ragazza, Ines, che purtroppo ha atteso invano la notizia dell’arrivo dell’organo necessario per il trapianto che le avrebbe salvato la vita. Una giovanissima vittima che ha vissuto ogni giorno come fosse l’ultimo in piena consapevolezza e ci ha lasciato in eredità la sua grande gioia di vivere e il desiderio di rendere felice il prossimo”.