pulizia spiagge imperia

Con il termine “marine litter” ci si riferisce ai rifiuti di origine antropica che si trovano e accumulano nell’ambiente costiero e marino. Si tratta di rifiuti, soprattutto plastici, impropriamente abbandonati e dispersi sul territorio, che giungono fino al mare e sulle coste trasportati dai corsi d’acqua e dagli agenti atmosferici, costituendo una reale minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi naturali ma anche per la salute dell’uomo.

Il contrasto di questo fenomeno è un obiettivo prioritario per Regione Liguria che riconosce l’elevata vocazione turistica del litorale regionale e l’importanza dell’ecosistema costiero in termini ambientali, economici e sanitari, inserendolo all’interno della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS).

A tal fine i Centri di Educazione Ambientale (CEA) del sistema regionale di educazione ambientale sono stati coinvolti direttamente per lo sviluppo di azioni concrete e capillari sul territorio. Tra di essi il CEA del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, in collaborazione con l’associazione sportiva dilettantistica imperiese MY ASD, la quale vanta una esperienza pluriennale nello sviluppo di eventi e campagne di sensibilizzazione sul tema in oggetto e con il CEA del Comune di Imperia, ha organizzato mercoledì 30 novembre una giornata dedicata alla pulizia delle spiagge libere di Imperia.

Complessivamente sono state coinvolte oltre 100 persone tra alunni e docenti afferenti a 5 plessi (Polo tecnologico Imperiese, I.C. Pieve di Teco-Pontedassio con le primarie di Pontedassio, Chiusanico, Borgomaro e Pieve di Teco) seguiti da 10 volontari dell’associazione MY e due operatori dei CEA del Parco Alpi Liguri e del Comune di Imperia. L’azione si è concentrata sulla storica “Spiaggia d’Oro” di Porto Maurizio e frequentata, nei mesi estivi, da numerosi turisti e residenti.

Nonostante la spiaggia fosse stata oggetto di diversi interventi analoghi negli anni precedenti, ma anche ben gestita dagli stabilimenti balneari presenti e dallo stesso Comune di Imperia, in una manciata di ore è stato possibile raccogliere: 1.769 mozziconi di sigaretta, 50 bottiglie di plastica, oltre 150 tappi sia di ferro che di plastica, quasi 30 lattine e 13kg di rifiuto indifferenziato, senza considerate le migliaia di frammenti di plastica e polistirolo impossibili da raccogliere.

Il successo dell’iniziativa non risiede tanto nel quantitativo di rifiuti rimossi dalla piccola spiaggia imperiese, che rappresenta una parte microscopica di quanto presente nei 330 km di costa ligure (4% a livello Nazionale), quanto invece dal riscontro positivo ricevuto dai numerosi partecipanti: l’interesse per la tematica, il coinvolgimento emotivo durante l’attività e soprattutto le riflessioni finali di fronte al “bottino” raccolto. Le nuove generazioni rappresentano il nostro futuro e il futuro dei luoghi in cui viviamo ed è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilità ambientale affinché possano essere attuatori e vettori di un cambiamento che è sempre più necessario per preservare il capitale naturale e gli innumerevoli beni e servizi ad esso associati.

“Proviamo a dare qualche numero”, ci racconta Matteo Serafini, referente del Centro di Educazione Ambientale (CEA) Parco Alpi Liguri e responsabile dell’evento di pulizia delle spiagge libere di Imperia. “Partiamo dai numeri che ci danno soddisfazione: oltre 100 tra alunni e professori, 5 plessi (Polo tecnologico Imperiese, I.C. Pieve di Teco-Pontedassio con le primarie di Pontedassio, Chiusanico, Borgomaro e Pieve di Teco), 10 volontari dell’associazione MY asd, due CEA, quello del Parco delle Alpi liguri e il CEA del Comune di Imperia, rappresentato dalla biologa marina Monica Previati e 1 solo obiettivo: prendere consapevolezza del problema”.

“Oltre ai numeri belli dobbiamo dare però anche quelli brutti”, prosegue Barbara Campanini una delle volontarie dell’associazione MY presente all’iniziativa, “numeri che forse, ormai, non ci sconvolgono più ma che dovrebbero comunque indignarci sempre: 1.769 mozziconi di sigaretta, 50 bottiglie di plastica, oltre 150 tappi sia di ferro che di plastica, quasi 30 lattine e 13kg di indifferenziato, senza considerate le migliaia di frammenti di plastica e polistirolo impossibile da raccogliere”.

“Quest’evento è stato molto importante per i nostri alunni”, prosegue un’insegnante presente all’evento, “perché, come ci dicevano i biologi e i volontari, non possiamo pensare di risolvere il problema dei rifiuti in mare né pensare di pulire l’intera spiaggia per sempre, però possiamo acquisire consapevolezza per poter evitare di sporcare ancora e magari fare insieme qualcosa per arginare il problema, parlandone in classe e invitando i ragazzi a parlarne a casa”.

“Oltre a raccogliere è sicuramente molto importante raccontare”, conclude la biologa Monica Previati, del CEA del Comune di Imperia. “Raccontare ai propri genitori, parenti, amici i rifiuti raccolti, quelli più stravaganti (come mutande o dentiere!) e soprattutto i numeri perché magari ancora qualcuno non sa che i mozziconi non si buttano per terra né nella sabbia ma nei posaceneri. Anche perché il mare della provincia di Imperia, quello che viviamo ma che sfortunatamente non sempre conosciamo, è ricchissimo in termini di biodiversità. Depauperarlo e inquinarlo solo per ignoranza sarebbe davvero un peccato; abbiamo già perso molto, in termini di numero di specie, però possiamo ancora fare qualcosa per recuperare, partendo proprio dalla conoscenza e dal rispetto”.

Dopo aver raccolto tutto il materiale nelle spiagge libere della Marina e lungo la passeggiata fino alla punta del molo, studenti, professori e volontari hanno contato i rifiuti, li hanno differenziati e radunati affinché l’impresa De Vizia, che ha fornito i sacchi per la raccolta, li recuperasse.

Gli organizzatori ringraziano i volontari dell’associazione MY: Alessandro Bellotti, Barbara Campanini, Veronica Sessa, Marina Caramellino, Claudio Zanardi, Daniele Alfero.