Luciano Zarbano

Il capogruppo consiliare di Imperia senza Padroni, Luciano Zarbano, prima dell’inizio del consiglio comunale di ieri, 18 luglio, ha consegnato alla consigliera comunale Silvia Mameli un documento nel quale la invita a compiere un atto di coraggio e di responsabilità politica: fare un passo indietro.

Infatti dimettendosi darebbe la possibilità al primo dei non eletti di collaborare con il capogruppo consiliare nell’attuazione del programma elettorale. Zarbano contesta alla Mameli di non averlo collaborato nella stesura di iniziative in favore dei cittadini.

“Nel documento ricordo le sette question time presentate (completamento dei lavori sulla Galeazza, pulizia del fiume Impero, cattivi odori dal depuratore, asfaltatura di Panegai, problematiche di Moltedo, problematiche di Barcheto e sicurezza urbana ad Oneglia) che ridimensionano le sue dichiarazioni apparse sulla stampa in merito alla sua asserita politica del fare”, esordisce Zarbano.

“Ad oggi la Mameli non ha fornito alcun concreto contributo di idee, rendendo sterile la funzione di consigliere comunale a supporto del gruppo consiliare di Imperia senza Padroni”, continua. “Sono molto amareggiato e sono conscio che si tratta di un atto politico molto forte, ma necessario per mantenere fede agli impegni assunti con gli elettori e per dare attuazione al mandato elettorale ricevuto”.

“Dopo la sospetta altalenante volontà di non firmare la richiesta di convocazione del consiglio comunale, la Mameli non mi ha mai più contattato, le uniche notizie che ho avuto sono state le sue dichiarazioni apparse sulla stampa”, chiarisce Zarbano. “Dichiarazioni che non solo non corrispondono alla realtà, ma imbarazzano il nostro elettorato, che ne ha chiesto a gran voce le dimissioni per fare posto a chi dopo di lei ha riportato il maggior numero di voti”.

“Purtroppo non c’è stato alcun tentativo di riavvicinamento da parte sua, per ultimo ieri in occasione del consiglio comunale. Infatti la sua assenza durante le risposte alle question time presentate dal suo capogruppo (ha preferito rimanere fuori dall’aula del consiglio comunale) è indicativa di una visione diametralmente opposta alla lista Imperia senza Padroni. Inoltre considero alquanto singolare la proposta e successiva sua elezione con i voti della maggioranza a membro della Commissione Giudici Popolari, senza che sia giustificata da specifiche conoscenze in materia. Pertanto, sono stato costretto, mio malgrado, a consegnare questa lettera come segno di coerenza nei confronti dei nostri elettori”, conclude il consigliere.