Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa della consigliera comunale d’opposizione a Imperia, Deborah Bellotti (PD).
“Lunedì in consiglio comunale presenterò una question time per chiedere all’amministrazione quali misure intenda adottare per offrire un efficace supporto linguistico alle famiglie che ne hanno bisogno.
Come evidenziato anche da Openpolis nel recente approfondimento sui divari educativi in Italia, i disagi linguistici e culturali iniziano ben prima dell’esame di maturità, causati dalla mancanza di strumenti di sostegno e inclusione fin dai primi anni di scuola.
La provincia di Imperia non fa eccezione, mostrando criticità che richiedono interventi urgenti.
I dati sono chiari: tra i diplomati del 2023, oltre il 12% dei giovani italiani non ha competenze minime in italiano, percentuale che sale al 28% tra gli studenti con background migratorio. Il quadro del nostro territorio è sconfortante: oltre il 43% degli studenti mostra competenze alfabetiche insufficienti, sopra la media nazionale.
La provincia di Imperia presenta il tasso di abbandono scolastico più alto della Liguria: circa il 22,2%, oltre il doppio della media regionale; nella fascia 18-24 anni, i Neet (giovani che non studiano né lavorano) sono al 26,3%, valori nettamente superiori alla media regionale.
Imperia è infine la provincia ligure con il più elevato tasso di abbandono precoce: oltre un giovane su cinque interrompe gli studi dopo la terza media.
Le competenze linguistiche carenti si sommano ad altre fragilità: barriere linguistiche in famiglia, isolamento culturale e servizi educativi insufficienti contribuiscono a generare un ambiente poco favorevole per l’apprendimento.
Nella nostra provincia le scuole faticano a colmare questi divari se manca un sostegno adeguato per le famiglie che non hanno ancora piena padronanza dell’italiano: molti genitori hanno difficoltà a comunicare con gli insegnanti, a seguire i percorsi educativi dei propri figli e quindi a esercitare appieno il proprio ruolo. Questo isolamento alimenta una disparità educativa che colpisce maggiormente chi parte già svantaggiato, penalizzando i nostri ragazzi fin da piccoli.
Per questo chiedo all’amministrazione di censire le famiglie che necessitano di supporto linguistico e di attivare un servizio strutturato, accessibile e continuo per l’insegnamento della lingua italiana rivolto agli adulti, di collaborare con scuole e associazioni per costruire reti di inclusione reali.
La qualità dell’educazione e dello sviluppo dei ragazzi passa anche dalla partecipazione delle famiglie, che va garantita a tutti, senza distinzioni”.