Imperia: l'1 agosto la prima manifestazione pubblica di Cittadinanzattiva per dire "no" all'ospedale unico
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Si svolgerà sabato 1 agosto, alle ore 18 in Piazza de Amicis a Imperia, la prima manifestazione pubblica di Cittadinanzattiva, per ribadire il “no” all’ospedale unico, che sorgerà a Taggia.

L’evento è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa davanti al Comune, a cui hanno preso parte una quindicina di manifestanti.

“L’emergenza coronavirus ha contribuito, purtroppo, ad evidenziare le criticità del nostro Sistema Sanitario Nazionale – ha dichiarato Mariano Mij, segretario provinciale di Rifondazione Comunista – nonostante lo sforzo degli operatori sanitari, sia a livello nazionale che regionale.

La popolazione è sempre più stanca ed esasperata di fronte alle lunghe liste di attesa nei Pronto Soccorso, per visite specialistiche o esami strumentali, per interventi chirurgici in elezione, per ricoveri programmati. Tutte criticità che non verrebbero risolte dalla costruzione di un ospedale unico provinciale dal costo di almeno 230 milioni di euro, nessuna nuova specialità, con gli stessi reparti anzi uno di meno e cioè la chirurgia vascolare ormai spostata sull’ospedale Santa Corona. Un ospedale con una viabilità pessima e lunghi tempi di percorrenza per il soccorso.

L’ospedale unico a Taggia non è una priorità ed è per questo che diciamo un forte e deciso “no” alla sua costruzione e alla chiusura degli ospedali con Pronto Soccorso di Imperia e Sanremo”.

“Abbiamo convocato una conferenza stampa davanti al Comune, ci è sembrato il luogo più idoneo, simbolico, per dire di no a questa amministrazione e a tutti i partiti che hanno detto di sì a quest’idea di progetto di ospedale unico – spiega Mauro Manuello, coordinatore cittadino di “Cittadinanzattiva”.

Tra le motivazioni: “C’è un problema di fiducia, noi come facciamo a fidarci di questa classe politica dirigenziale che in vent’anni ha distrutto praticamente la sanità pubblica? – prosegue Manuello. – In questi giorni si sta parlando di 35 miliardi da investire nella sanità pubblica che l’Europa dovrebbe darci. Bisogna sapere che i 35 miliardi, che hanno sottratto alla sanità pubblica prima, sono l’effetto delle politiche europee che hanno portato al governo Monti, al decreto Balduzzi e ai tagli. Questa logica continua. L’ospedale unico è un grande casermone fatto in un posto lontano dalle città, dove rende più complicata la vita a tutti, e non è affatto vero che sarà di eccellenza”.

L’intervista completa è visibile nel video-servizio di Riviera Time.