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Chi oggi attendeva un esito immediato, sarà rimasto deluso. Questa mattina, intorno a mezzogiorno, al tribunale di Imperia si è tenuta l’udienza per la presunta l’ineleggibilità di Claudio Scajola e, dopo poco meno di due ore di dibattito tra le parti ed il PM Alberto Lari, il Collegio – presieduto dal giudice Silvana Oronzo con i giudici Alessandro Cento e Fabio Favalli – si è riservato di decidere, senza però fornire tempistiche sul deposito della sentenza.

I ricorrenti Bracco, Sardi e Zarbano erano rappresentati dall’avvocato Piera Sommovigo, peraltro candidata a sindaco a La Spezia con il centrosinistra alle ultime elezioni, che senza sbilanciarsi troppo si è comunque detta fiduciosa per l’esito, una volta uscita da palazzo. Prima di lasciare l’aula, hanno preso parola anche Sardi e Zarbano e quest’ultimo ha sottolineato “Perché Scajola ha immediatamente eletto un sub-commissario, se era in grado di espletare i compiti da solo come ha detto?!” mentre il consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra invocava un problema di inopportunità “Non si può giustificare un tale concentramento di poteri”.

Molto severo il giudizio del primo cittadino (apparso piuttosto stanco) sulla controversia: “Questo ricorso non sta in piedi. Ahimè come siamo caduti in basso”. A difenderlo l’avvocato Pietro Piciocchi – vicesindaco di Genova ed Assessore al Bilancio e Lavori Pubblici – che ha fortemente rimarcato come Presidente della Provincia e Commissario dell’Ato Idrico siano ruoli simbiotici chiedendo quali siano gli atti concreti nei quali si esplicherebbe il conflitto di interessi.

Platea ricca a sostegno del Sindaco con una claque composta da quindici persone tra consiglieri e componenti della Giunta. La dottoressa Oronzo ha dato parola a Scajola in aula: “Non entro nel merito di questa dotta udienza. Il motivo per cui ho accettato questa grana è: dopo che la Checcucci è stata dichiarata decaduta, c’era necessità ed urgenza di provvedere a sostituzione. Mi è stato chiesto, non l’ho cercato io. Mi hanno chiesto di riportare la situazione alla normalità, in breve tempo, perché c’erano delle emergenze. L’ente Regione mi ha chiesto di accettare, i tempi erano brevi, ed io ho anche rinunciato al compenso. Data l’emergenza idrica non era ammissibile una vacatio”.

Secondo il Pubblico Ministero Alberto Lari, il sindaco Scajola è eleggibile e non si può dichiarare la sua decadenza, in quanto al comma 2 dell’art. 60 TUEL non si fa espresso riferimento al ‘Commissario ad acta’ tra le figure previste ma solleva un problema di illegittimità costituzionale. Una lacuna normativa, dato che rileva come il Commissario ponga in una situazione di vantaggio elettorale rispetto agli altri candidati: “Con questo titolo si acquisisce consenso trattandosi di una norma che da risalto mediatico. Ad esempio, dire “Risolvo il problema dell’acqua” fornisce un surplus di consenso elettorale. Bisognerebbe concentrarsi sulla possibilità che l’accentramento del potere in un’unica persona influisca sulla par condicio elettorale”.