Dopo oltre 12 anni e 130 udienze, con un Collegio dei Giudici che, nel frattempo, è cambiato ben otto volte, Don Sandro Marsano ha finalmente visto la fine del processo per il furto di centinaia di libri nella storica Biblioteca dei Girolamini a Napoli.
Al sacerdote – oggi Vicario ad Andora, San Bartolomeo e Conna – è stata riconosciuta la piena assoluzione e sono cadute le accuse di devastazione e di saccheggio (anche per altri dodici imputati), oltre all’ipotesi di peculato.

Dal quotidiano capitolino IlRoma.net, Marsano – apparso sereno – ha ringraziato quanti gli sono stati vicini: “Il popolo napoletano che mi ha accolto e le tante persone che, quando tornavo, mi hanno sempre fatto coraggio. I miei avvocati che hanno sempre creduto in me, circondato della loro professionalità. I miei genitori e il mio Vescovo Monsignor Oliveri che mi hanno sempre sostenuto con affetto e amore di padre e madre.”

Il Tribunale di Napoli – nella prima sezione penale presieduta dal giudice Maurizio Conte – ha ritenuto insussistente l’associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di centinaia di volumi (tra questi anche il Siderus Nuncius di Galileo Galilei risalente al 1610) condannando invece Massimo Marino De Caro, bibliotecario dei Girolamini, a 5 anni e 3 mesi di reclusione per peculato, che si sommano ai 7 già decisi nel 2013. E sul punto, l’avvocato Massimo Von Arx (difensore insieme a Manlio Pennino) ha sottolineato: “Siamo riusciti a dimostrare dal punto vista storico, sociologico e fattuale la completa estraneità di don Sandro, completamente soggiogato da De Caro che il sacerdote riteneva un rivitalizzatore della biblioteca”, la più antica di Napoli (seconda in Italia) – aperta al pubblico nel 1586 – che è uno dei gioielli del capoluogo campano nonchè scrigno di tesori, a pochi passi dal Duomo di Santa Maria Assunta.

Stando a quanto riportato dall’Ansa, sono stati comminati quattro anni di reclusione anche per Stephane Delsalle; cinque anni e sei mesi per Maurizio Bifolco; quattro anni e sei mesi Luca Cableri; due anni e sei mesi Stefano Ceccantoni e a cinque anni e otto mesi (in continuazione) Mirko Camuri. Inoltre il giudice ha disposto la confisca per un totale di 8 milioni e mezzo di €uro – nei confronti di De Caro, Delsalle, Cableri e Bifolco- di beni immobili dei libri di proprietà di De Caro oltre che dei soldi sul conto corrente e dei titoli intestati a Bifolco (sequestrati dal gip il 22 aprile 2012 e il 28 maggio 2014). Disposto infine il dissequestro e la restituzione del materiale librario dei Girolamini e della Biblioteca Statale Oratoriana annessa al monumento nazionale dei Girolamini. 

Originario di Genova, Don Sandro Marsano era arrivato ad Imperia a cavallo del 2000 con incarico nella parrocchia di San Maurizio, già nel suo periodo da seminarista e noviziato. Nel 2009, passa dalla Diocesi di Albenga-Imperia – dove era parroco a Dolcedo – a quella partenopea diventando Preposito della Congregazione degli Oratoriani di Napoli. Tre anni più tardi venne aperta l’inchiesta che colpirà anche il sacerdote. Nell’ottobre 2012, con un ordine di custodia cautelare viene posto ai domiciliari per la sottrazione di antichi volumi nella Biblioteca dei Girolamini, della quale nel frattempo era stato nominato conservatore dal Ministero dei Beni Cultura.

Secondo l’allora accusa, l’intervento di Marsano – che disattivò i sistemi di allarme della biblioteca e autorizzò l’ingresso di persone estranee – fu fondamentale per le operazioni dell’ex direttore Marino Massimo De Caro, senza le quali non avrebbe potuto impadronirsi di migliaia di preziosi volumi, in parte rivenduti. Il sacerdote spiegò al gip la sua totale fiducia nel bibliotecario, poiché questi era stato consulente del ministro dei Beni culturali, prima Galan e poi Ornaghi.

Anche Marcello Dell’Utri, appassionato bibliofilo, venne ‘trascinato’ al centro delle indagini da dei libri regalati dallo stesso De Caro: alla perquisizione della Polizia Giudiziaria, il senatore forzista consegnò i sei volumi richiesti, ai quali ne aggiunse altri sette ricevuti in dono dal bibliotecario. Dell’Utri fu definitivamente assolto nel 2021.

La risoluzione è arrivata anche per don Sandro Marsano che, tramite Facebook, ha condiviso l’ultimo passo della annosa vicenda. ‘Forse è finita bene‘ ha commentato, ricevendo l’affetto di amici e fedeli.