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Sono state scoperte questa mattina, a margine del raduno delle Vele d’Epoca di Imperia, due targhe in memoria dei cittadini illustri Silvio Pastorelli e Angelo Saglietto.

Posizionate a poca distanza l’una dall’altra, nei pressi di calata Anselmi e del lungomare Marinai d’Italia, le targhe ricordano due uomini importanti che hanno vissuto a stretto contatto con il mare.

“Questa è la vera unione tra Porto e Oneglia – ha commentato il sindaco Claudio Scajola – riunire a cucire queste due città. Questi due personaggi, uno portorino e uno onegliese, hanno fatto una storia importante della città. Saglietto, detto “Sofo”, era un uomo con una vita intensa, prima uomo di mare, poi filosofo, poi si è dedicato all’esoterismo, amico di Boine e di Quasimodo, ha scritto tanto. Pastorelli, una vittima della guerra in Palestina, dove, con tutto il suo sommergibile, affondò. Abbiamo fatto una cosa insieme, sempre nell’obiettivo di unire Porto e Oneglia anche con i suoi personaggi”.

ANGELO SAGLIETTO, “Sofo” (1888-1978)

Dopo il diploma all’Istituto nautico cittadino, ha dedicato la prima parte della sua vita al mare. La sua personalità votata allo studio lo ha portato ad approfondire i temi più vari, dalla filosofia, agli scavi fino all’esoterismo, incontrando e trovando la stima di personaggi come Giovanni Boine e il futuro Nobel Salvatore Quasimodo.

ERNESTO SILVIO PASTORELLI (1903-1940)

Dopo il diploma all’Istituto nautico, ha trascorso una dozzina d’anni d’imbarchi mercantili. Raggiunto il rango di primo ufficiale, Pastorelli si trovò, all’inizio della guerra civile spagnola, sul piroscafo “Emilio Morandi” e si occupò del servizio di trasporto di personale, mezzi e pezzi di ricambio, attività che proseguì fino al termine della guerra di Spagna. All’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale,  Pastorelli fu richiamato in Marina militare ed assegnato all’equipaggio del sottomarino “Foca”. Il 1° ottobre 1940 nel corso di un’operazione al largo del porto palestinese di Haifa, in circostanze mai chiarite, il “Foca”, sul quale Pastorelli serviva col grado di sottotenente di vascello come ufficiale di rotta, si inabissa con tutto il personale di bordo (68 uomini).