video
play-rounded-outline
02:58

Oggi che tra maggioranza ed opposizione non ci sono stati duri attacchi frontali, ci hanno pensato due donne della minoranza a tuonare forte in Consiglio. Silvia Mameli e Laura Amoretti abbandonano le rispettive fazioni ed entrano nel gruppo misto. La prima usa termini duri contro Zarbano: “Il mio capogruppo, con la sua lettera, mi ha reso protagonista di questa soap-opera sui media locali”. E sottolinea che la frattura è nata quando il colonnello si è avvicinato a Bracco e lei, convintamente di destra, non poteva tollerare un sostanziale accordo con l’estrema sinistra.
La Amoretti punta più sul lato emotivo: “Sono donna di sinistra, uno spirito libero che crede nella sinistra democratica, liberale e plurale”.
Curioso dunque che due donne indiscutibilmente ai poli opposti si ritroveranno uno accanto all’altra, almeno nello scranno. Ma sono le anomalie dei gruppi misti.

La discussione nasce poi con Sardi che presenta una mozione (respinta dal presidente Vassallo) sull’organizzazione delle question time.
Poi si arriva agli ordini del giorno che passano tutti e tre. Addirittura l’ultimo, inerenti ad una variazione sui campi sportivi che sorgeranno a San Lazzaro, riceve il plebiscito. Si trattava di una questione tecnica con la richiesta di una deroga perché spogliatoio e sede stradale non rispettavano i canonici quattro metri di distanza.

Accesa la discussione sulla variazione del piano commerciale. L’assessore Oneglio ribatte alle dietrologie dell’opposizione dicendo: “Si tratta di approvare un errore formale sulla planimetria” riferendosi ad uno dei punti del progetto. Sardi e Lauretti ne fanno una questione di principio e presentano il voto contrario. Società Aperta, in particolare, si dice avversa alla costruzione del supermercato che rovina il waterfront, fallimento di questa e delle precedenti amministrazioni. E proprio la nuova pianta taglia dal centro storico il nuovo supermercato che sorgerà. La Monica obietta: “Non mi piace il supermercato ma preferite un supermercato o lo stato di abbandono attuale dell’area?”

Il vicesindaco Fossati poi presenta una pratica una e trina e cioè che viene spacchettata su tre punti. Tutti favorevoli allo scomputo che porterà un allargamento della strada che porta ai Poggi (in cambio il privato potrà realizzare nuovi fabbricati con l’abbattimento del vecchio fatiscente). Qualche delucidazione in più viene chiesta in merito alla permuta che porterà al Comune un accesso stradale e parcheggi a Massabovi. Mentre è Sardi a lanciare segnali di allarme sull’area ex Renzetti con una storia travagliata alle spalle, risalente al 1991 quando l’allora sindaco Scajola progettò il primo hotel a 5 stelle di Imperia. Poi incompiuto e oggi palazzina, dirà il consigliere di minoranza. “È un modus che non mi piace e che temo possa riaccadere. Magari fronte mare”.

La pratica passa ed al Comune vanno i portici, la strada che collegherà via Schiva e via Foce ed i parcheggi.
Tre ore e mezza, quasi la metà rispetto alle ultime sedute. Con una media di una assemblea a settimana nel mese di luglio, con oggi si chiude il primo rush. Il Consiglio si riaggiornerà a settembre.