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La Polizia di Stato consolida e potenzia la sua costante attività finalizzata a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, come disposto dal Questore della provincia di Imperia Cesare Capocasa.

AttivitĂ  non solo repressiva, che si sostanzia negli arresti dei passeur piuttosto che di stranieri che infrangono la legge, ma anche e soprattutto preventiva, adottando misure amministrative che consentono di allontanare lo straniero, in maniera definitiva, dal nostro territorio.

26 sono stati gli accompagnamenti alla frontiera, consistiti in scorte internazionali eseguite dagli agenti della Polizia di Stato e che, attraverso il mezzo aereo piuttosto che marittimo, hanno consentito il rimpatrio di altrettanti clandestini, consegnati alle autoritĂ  dei loro Paesi di origine (in prevalenza Tunisia, PerĂą, Marocco, Algeria).

Tra gli stranieri rimpatriati, molti avevano a loro carico numerosi precedenti penali per illegittima detenzione di armi, rapina, stupro, ricettazione, furti in appartamento,

Tale attività presuppone una puntuale identificazione dello straniero che, senza un valido documento di riconoscimento che autorizzi l’accesso al mezzo di trasporto aereo o marittimo, non può essere rimpatriato.

A tal fine la Polizia di Stato dispone dei Centri Permanenti per il Rimpatrio (C.P.R.), strutture attrezzate ad accogliere gli stranieri che, irregolari sul nostro territorio, sono in attesa di completare il procedimento di riconoscimento e identificazione propedeutico al loro rimpatrio.

25 sono stati i clandestini accompagnati dagli agenti della Questura di Imperia ai C.P.R. presenti sul territorio nazionale, ritenuti, di fatto,  soggetti “destabilizzanti” per l’ordine e la sicurezza pubblica, poiché coinvolti in risse, aggressioni, violenza e nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti.

B.Y. cittadino marocchino del 1976, con a carico pregiudizi per tentato omicidio, appropriazione indebita, stupro e falsificazione di documenti, accompagnato al C.P.R. di Torino lo scorso febbraio. Stessa procedura adottata nei confronti del tunisino S.C., classe 1991, che lo scorso marzo ha appiccato un violento incendio all’Hotspot di Lampedusa.

Molti anche gli stranieri che erano dediti allo spaccio di stupefacenti, fonte di disagio e pericolo per la collettività e che operavano specialmente nelle zone più “a rischio” delle città della provincia. Solo allontanando questi soggetti dal territorio è possibile dare una risposta efficace alle istanze di sicurezza dei cittadini che non vedono più, in forma stabile, tra i vicoli delle loro strade, spacciatori o soggetti clandestini dediti a condotte illegali.

La Questura di Imperia, grazie a siffatta attivitĂ , figura tra le prime 20 Questure a livello nazionale per il numero di rimpatri ed espulsioni eseguite (348).

Solamente un monitoraggio costante può consentire una precisa conoscenza del territorio e dei suoi abitanti. Infatti l’attività espulsiva, che vede come punto di necessario raccordo organizzativo e operativo l’Ufficio Immigrazione della Questura di Imperia, necessita della collaborazione di tutti gli Uffici di Polizia della provincia impegnati, ognuno con le proprie specifiche competenze, nell’individuazione di cittadini irregolari sul nostro Territorio.