Guaranì

Atucà, indio Guaranì, torna a parlare nelle scuole italiane della sua Amazzonia con un progetto molto speciale, far dialogare i ragazzi indigeni con quelli italiani.

Dopo il successo degli incontri che si sono tenuti a Roma, Civitavecchia e Ferrara torna con il prossimo appuntamento il 16 marzo presso l’istituto I.C.N. Sauro di Imperia.

Iniziato a dicembre 2022, “Amazzonia, un viaggio avventuroso” è un progetto pensato e dedicato agli studenti degli istituti scolastici di I° e II° dislocati sul territorio nazionale: un’iniziativa totalmente gratuita grazie al supporto incondizionato di Guna, azienda italiana specializzata nella medicina dei bassi dosaggi di origine biologico-naturale, attenta all’uso di modelli virtuosi e sostenibili e che mette al centro l’uomo come parte integrante dell’ecosfera; concetto bene espresso anche dall’OMS nel suo principio di One Health.

Il progetto, unico nel suo genere per il coinvolgimento di un testimone diretto, si concentra su due temi di stretta attualità, da una parte la sensibilizzazione verso l’ambiente e in particolare verso la salvaguardia dell’eccezionale ecosistema dell’Amazzonia, il cosiddetto ‘polmone verde del Pianeta’, oggi purtroppo in grave pericolo e oggetto di numerosi studi che testimoniano come la foresta stia morendo più di quanto cresca, e dall’altra parte l’importanza di far conoscere e tutelare le popolazioni indigene che la abitano, i ‘guardiani della foresta’ come li definisce la Costituzione del Brasile.

Atucà Guaranì, che oggi risiede in Italia, rappresenta proprio uno dei più numerosi ed antichi popoli indigeni, i Guaranì, che da sempre abitano la zona tra Paraguay, Brasile e Argentina, nei pressi delle cascate di Iguaçu. Dopo la cacciata forzata dalle proprie terre, i Guaranì della zona si dispersero nei territori circostanti. Come altri giovani indigeni fu introdotto in un programma di inserimento forzato nella società dominante perdendo il suo nome indigeno, ma senza mai tradire le sue origini, ritornando in selva grazie alla comunità di Josué Tsimrihu Wereé Xavante che lo accolse.

Il progetto “Amazzonia, un viaggio avventuroso” è un’idea di Atucà Guaranì per l’associazione Piccolo Grande Albero e nasce dal suo incontro, nel settembre del 2022, con Kaué, futura promessa della lideranza indigena, figlio di Alberto Terena portavoce internazionale dei diritti dei popoli dell’Amazzonia e presente ai lavori dell’ultima Cop 28 in Egitto. Con lui ha visitato alcune scuole del Mato Grosso incontrandone i dirigenti e i giovani allievi. Da qui la volontà di portare la voce di quei ragazzi in Italia attraverso un programma educativo che mettesse in contatto due realtà così diverse, le scuole italiane con quelle della regione amazzonica.

“Grazie a questa iniziativa i giovani italiani hanno la possibilità di interfacciarsi con i loro coetanei oltreoceano e confrontarsi su vari argomenti; una comunicazione che aiuta a valorizzare la diversità come valore da difendere e a creare consapevolezza verso il mondo che abitiamo, capendo che non siamo soli e che non esiste solo il modo di vivere occidentale come unico e insostituibile ma che siamo tutti dipendenti l’uno dall’altro”, commenta Atucà Guaranì.

Gli incontri nelle scuole sono strutturati in una prima parte informativa dove Atucà attraverso i racconti e le testimonianze spiega agli studenti l’attuale situazione delle comunità indigene, le difficoltà che incontrano, la questione dei diritti umani e quella della salvaguardia ambientale. Un viaggio narrativo supportato dal suo ricco allestimento scenografico di strumenti musicali, archi, frecce che gli studenti possono apprezzare dal vivo.

L’indio Guaranì presenta poi, attraverso immagini e racconti, i ragazzi indigeni che partecipano al progetto e la proposta di mettersi in contatto con loro attraverso uno scambio di domande e risposte in formato video che consentiranno di creare nel tempo un ‘un ponte’ culturale e sociale.

A conclusione del programma è previsto infine un momento di ‘chiusura’ online dove Atucà incontra nuovamente i ragazzi italiani e brasiliani.