Con tre donne di nome Francesca è iniziata oggi, al Cinema Centrale di Imperia, la Giornata Internazionale della donna con un incontro organizzato dall’associazione Libera per le scuole di Imperia e provincia. Piena di studenti la sala e molte le scuole collegate a distanza per parlare di diritti di donne e uomini, conoscerli, difenderli e realizzarli.

La referente di Libera, Maura Orengo, ha introdotto l’argomento proponendo le storie di tre donne di nome Francesca. Franca Viola, la sedicenne che nel 1995 rifiutò il “matrimonio riparatore” del mafioso che l’aveva violentata. Francesca Morvillo, una delle prime magistrate in Italia, fortemente impegnata nella prevenzione della criminalità minorile, che fu uccisa nella strage di Capaci insieme al marito Giovanni Falcone e il cui nome viene in molte occasioni sostituito con quello generico “e la moglie”.

Un’occasione per introdurre la terza Francesca, la dott.ssa Buganè Pedretti, la giovane e competente Pubblico Ministero che insieme al collega, dott. Enrico Cinnella Della Porta, ha svolto il tema della giornata coinvolgendo con molte e toccanti argomentazioni i giovani presenti.

All’inizio, una frase importantissima: “La conoscenza rende liberi”, e un’altra, altrettanto incisiva: “Abbiamo bisogno del coraggio delle ragazze e dell’impegno in prima persona dei ragazzi perchè solo insieme potremo essere protagonisti del cambiamento”.

“Nel 2022 su 309 omicidi 103 sono stati femminicidi, per lo più avvenuti in ambiente domestico, un dato che fa rabbrividire”, dichiara Libera. “La violenza di genere è un problema che può colpire tutte le persone, perché non ci sono categorie sociali o status e origini specifiche che caratterizzino i violenti. Si è accennato anche al grave problema del gender pay gap che in Italia arriva al 43%, numeri che fanno rabbrividire. È necessario partire dalle nuove generazioni per far comprendere loro cosa sia una violenza e come agire, dal momento in cui non sempre la vittima ha il coraggio di parlare e/o denunciare”.

Il PM Cinnella Della Porta nel suo intervento ha fatto riflettere i presenti sulle tipologie di reato, ma soprattutto sul valore dei testimoni, che in primis possono essere soltanto coloro che subiscono questo genere di reato e poi sull’importanza e le fonti delle prove, cercando con i ragazzi di trovarne quante più possibili. In certi casi bastano i video girati col cellulare, quelli delle telecamere, le foto, i messaggi.

L’incontro si è concluso con un dibattito tra gli studenti e i relatori, con molti quesiti relativi alle differenze nella legislazione tra vari paesi, come ad esempio l’obbligo del velo, nel diritto all’istruzione sino a dibattere di quote rose e pari opportunità

L’incontro è stato molto partecipato, anche e soprattutto per la preparazione e la capacità di relazione col pubblico dei due giovani magistrati e ci auguriamo abbiano posto le basi per un futuro migliore delle relazioni affettive e della dignità di ogni persona.

I Cento Passi verso il 21 marzo, Giornata della Memoria per le Vittime Innocenti delle mafie, proseguiranno venerdì 10 marzo con un altro incontro per le scuole: a Ventimiglia, Teatro Comunale, presentazione del libro “Punto e a capo. Storia ed evoluzione di mafia e antimafia in Liguria” con due autorevoli magistrati: Anna Canepa, sostituto procuratore presso la DNA e Alberto Lari, procuratore capo di Imperia.