Al momento l’ipotesi che sembrerebbe più accreditata è quella che il ritrovamento del cadavere del 23enne inglese, ritrovato all’interno del cortile dell’ex Salso di Imperia, sia collegato con la pratica sportiva del parkour.

Sviluppatasi negli ultimi anni, questa disciplina ha invaso in breve tempo i social media, e prevede salti e acrobazie utilizzando l’arredo e gli ostacoli urbani delle città. Spesso, chi la pratica, si avventura anche in aree chiuse al pubblico o proibite.

L’ipotesi degli inquirenti è che il ragazzo, membro dell’equipaggio dello yacht Hampshire II, arrivato in porto alcuni giorni fa, si trovasse sul tetto dell’ex-Salso proprio per questa ragione e che quindi la caduta che ha provocato la sua morte sia accidentale.

Questo spiegherebbe anche l’attivazione dell’allarme dell’adiacente Museo Navale, avvenuta due giorni fa. Il cadavere è infatti stato trovato solo nella notte, ma l’incidente potrebbe essere avvenuto anche diversi giorni fa. Stando infatti alle informazioni apprese di recente, la sorella del ragazzo non aveva più notizie del fratello da diversi giorni.

Nella mattina di oggi sono stati effettuati i rilievi della polizia scientifica e della squadra mobile di Imperia guidata dal comandante Giuseppe Lo Deserto. Si esclude al momento il coinvolgimento di terzi.