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Casa Serena, la Casa di riposo per anziani, inaugurata con orgoglio e sventolii del tricolore a Poggio di Sanremo il 27 aprile del 1969 dall’Opera Nazionale Pensionati d’Italia (Onpi), dopo mezzo secolo sta vivendo uno dei suoi momenti piĂš inquietanti. Tra pochi giorni, esattamente il 1 settembre, a gestirla dovrebbe essere il nuovo proprietario, la My Home, societĂ  piemontese, che l’ha appena acquistata dal comune di Sanremo per circa 9 milioni e 560mila euro, pagabili in 10 anni, a rate, con la singolare formula del Rent tu buy. Tradotto in italiano piĂš semplicemente con un “acquisto graduale”. Formuletta che, a torto o ragione e forse impropriamente, accende subito nella mente il ricordo del miracolo finanziario della Lega di Salvini riuscita a saldare e restituire allo Stato, nell’arco di 75 anni con comode mensilitĂ , lo storico debito di un vecchio finanziamento di 49 milioni di euro.

Proprio ieri, infatti, tra My Home ed i sindacati Cgil, Cisl ed Uil invece che fumare il calumet della pace per il raggiungimento di un ragionevole accordo tra le parti è stata tirata fuori l’ascia di guerra. Casa Serena si è trasformata cosĂŹ in un enigma, difficile da risolvere. Presto probabilmente dovrĂ  intervenire il prefetto.

Le cause? Partono da lontano, alla base sempre la stessa storia, i soldi. Sembra paradossale ma a Sanremo, cittĂ  fortunatissima grazie al suo turismo, al casinò, al festival, al sole, al mare, ai monti, alla vicina Costa Azzurra e Montecarlo, ai suoi opulenti bilanci ha sempre bisogno di soldi. Per farne che? A sentire l’attuale sindaco Biancheri, i suoi assessori da Donzella a Faraldi all’Ormea, consiglieri come Bellini o Ethel Moreno e l’intera sua maggioranza di centro sinistra, per far quadrare il bilancio, eliminare problemi, provvedere a tutti gli interventi necessari riguardo l’ABC di ogni sana, efficiente, capace seria pubblica amministrazione come fogne, acquedotto, viabilitĂ , parcheggi, sanitĂ , sicurezza, assistenza, giardini, scuole e via il solito rosario di cose che devono essere fatte per forza o per amore. Una canzone che viene suonata e ripetuta da decenni da tutti i sindaci ed amministrazioni di centro, destra, sinistra, violaciocca che si sono succedute e che non sono state, purtroppo, in grado di risolverne almeno il 15%.

I partiti d’opposizione del centro destra, consiglieri come Lombardi. Artioli, Ventimiglia, Cozza, Baggioli sono saliti sulle barricate, criticano il contratto, hanno chiesto delucidazioni a 360 gradi, incontri, notizie proprio anche economiche dal rappresentante della nuova proprietĂ , il dott. Rosario Maniscalco, senza però ricevere, dicunt, neppure una risposta.

Risultato? Purtroppo c’è il rischio che il pallone ancora una volta venga rilanciato in tribuna. Si sussurra anche di possibili violazioni. È grave perchĂŠ stavolta si parla di garantire serenitĂ , dovuta e giusta assistenza sanitaria agli anziani, ai nostri genitori, nonni, alle persone che ne hanno bisogno oggi e domani. È indispensabile difendere, rispettare ed assolutamente non disperdere neppure un granello del lavoro, dei sacrifici, delle intuizioni, delle conquiste dei sanremesi di ieri. Nessuno deve pretendere niente, tutto è totale patrimonio della cittĂ , di Sanremo.