Il Teatro dell'Albero aspetta e studia. Franco La Sacra: "Pensiamo a nuove forme di spettacolo...
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Un paio di giorni fa l’attore Franco La Sacra del Teatro dell’Albero, demoralizzato dalla situazione legata all’emergenza sanitaria, ha inviato a tutti i suoi numerosi amici e contatti un messaggio nel quale sembrava quasi volesse arrendersi nella sua apprezzata attività artistica.

“È stata più una constatazione – dice – che un grido di dolore e di disperazione. Dopo aver seguito con attenzione le norme da applicare riguardo gli spazi teatrali mi sono reso conto che la nostra sala Beckett a San Lorenzo al Mare con i suoi 100 posti non ha grosse speranze per l’immediato futuro. Dopo la delusione per aver visto bloccata la 17esima edizione della nostra Rassegna teatrale che doveva iniziare il 4 aprile, avevamo dato un bel segnale di speranza ipotizzando di recuperarla in autunno ma successivamente ci siamo resi conto che sarebbe stato impossibile organizzarla rimandando tutto al 2021”.

“Devo dire – sottolinea La Sacra – che mi ha anche fatto piacere constatare che a seguito di questo mio messaggio c’è stata un grande risposta del pubblico che ci segue da tempo e che mi ha fatto capire che c’è tanta voglia di teatro. Mi hanno incoraggiato pensando che volessi mollare tutto, cosa che non mi è nemmeno passata per l’anticamera del cervello. Ma riflettendo ho pensato che ci potremmo anche inventare qualcosa di nuovo se dovremo fare i conti ancora con questa nuova realtà”.

“La sala Beckett è uno spazio magico che ormai conoscono anche a livello nazionale – dice Franco La Sacra – con questo albero che è sempre sulla scena e che ha visto alcuni dei più grandi attori teatrali italiani, merita di essere ‘coltivato’ e quindi ci impegneremo a dare continuità, per poche persone, per più sere. Ho tempo tutta l’estate per trovare soluzioni che ci facciano rinascere”.

“Altro discorso è il teatro all’aperto. Tanti stanno cominciando a muoversi, trovando soluzioni in grandi spazi. Vedo che le produzioni stanno già organizzando in forme diverse le loro proposte, in pochi sul palco, due attori, un attore e un musicista, non ci saranno le grandi compagnie ma un numero ridotto di protagonisti sulla scena”.

“Mi spiace essere stato negativo – dice in conclusione – ma siamo stati bloccati proprio mentre eravamo pronti a far partire grandi progetti sui quali avevamo lavorato da tempo compresa una trasferta a Napoli e diverse date confermate in estate, oltre alla nostra rassegna. Ma non bisogna darsi per vinti e diamo appuntamento ai nostri amici quest’estate se qualche comune se la sente di organizzare un evento in piena sicurezza. Sennò cercheremo di riprendere in autunno nella forma più consona, per pochi e per più sere, e per cominciare anche solo con compagnie locali perché ingaggiare compagnie da fuori per più sere diventerebbe troppo oneroso”.