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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del gruppo consiliare “Uniti per Cervo”.

“Il documento unico di programmazione e il relativo bilancio di previsione 2021, presentato dalla maggioranza nel Consiglio Comunale del 18 maggio, li potremmo definire “documenti slogan” e il DUP meglio ancora “romanzo di appendice scritto male.

Un documento di 43 pagine in cui non ci si capisce un granché. A Cervo non serve un D.U.P. di 43 pagine, ne bastano tre in cui però si spiega chiaramente cosa si intende fare. Bisogna essere masochisti a leggerlo e sfidiamo i cittadini a farlo.

Una sorta di “libro dei desideri” che, forse, era meglio compilare interpellando prima anche l’opposizione per trovare, con la stessa, soluzioni effettivamente percorribili, condivise per il futuro del nostro paese.

Sono passati due anni dall’insediamento della nuova amministrazione e la maggioranza, nonostante le nostre continue richieste di costituzione di Commissioni Consiliari, appunto per la condivisione di una politica innovativa come contenuto in ambe le relazioni programmatiche elettorali, continua a rimandare la prospettiva per un pensiero futuro del paese.

Con l’attuale proposta unilaterale del documento unico di programmazione e del relativo bilancio di previsione, la Maggioranza ha voluto ribadire la totale chiusura al dialogo di condivisione da noi proposto sin dal giorno dal nostro insediamento. Altro che democrazia partecipativa.

Con il D.U.P. proposto per il periodo 2021/2023 e il relativo bilancio di previsione sembra più chiaro l’impegno dell’attuale maggioranza di portare a termine la disastrosa politica progettuale della passata Amministrazione Giordano piuttosto che gli intenti profusi nel programma elettorale.

Nel bilancio di previsione, collegato al DUP, presentato dall’assessore Chiappori, c’è la tecnica, tutto quadra o quasi, ma non la politica, la visione prospettica di un paese e della sua Comunità.

È un bilancio che rappresenta perfettamente le difficoltà dell’amministrazione e della sua guida politica, evanescente, incapace ed assolutamente priva di un progetto di sviluppo complessivo per il paese.

Non rappresenta al suo interno una priorità per l’attuazione del PUC e del PUD e denuncia la mancanza di qualsiasi strategia e di idee per affrontare le sfide cui questo Consiglio è stato chiamato per una amministrazione più illuminata al rilancio del paese, rilancio che deve partire anche dalla manutenzione ordinaria delle infrastrutture e da una più equilibrata gestione dei servizi resi al cittadino anche con una diversa organizzazione del lavoro della struttura Comunale e della sua dotazione organica.

Il tema della sicurezza, grande cavallo di battaglia, pubblicizzato con l’installazione di numerose telecamere, si sostanzia nel riproporre le attività già in essere dell’Amministrazione Giordano, ovvero un progetto monco, infatti causa una inadeguata ristrutturazione della dotazione organica del personale della polizia municipale, si potrà difficilmente sfruttare tale innovativo ed effettivamente indispensabile servizio (Chi controlla? Chi lo gestisce?).

Anche sulle imposte la maggioranza va avanti a spot, senza che si riesca a cogliere quale sia la strategia per il rilancio dell’economia, si istituiscono nuovi parcheggi a pagamento senza tener conto delle attività commerciali che esercitano sia nel centro storico che nella parte bassa del paese, senza aumentare i servizi a favore dei turisti e della collettività, ma fatto ancor più grave respingendo la nostra proposta che prevedeva una franchigia gratuita di una ora per tutti e il pass gratuito per i cittadini residenti e per quei lavoratori che prestano la loro attività nelle strutture aziendali estive.

Siamo consapevoli che le leggi permettano di attuare certi balzelli per il cittadino, ma le leggi sono fatte dagli uomini e sta quindi al loro giudizio dargli una giusta applicazione.

Il Piano delle opere pubbliche crediamo sia e resti il piano dei sogni perché prevedere opere pubbliche finanziate nel triennio 2021/2023 per trenta milioni di euro da soli contributi dello Stato, trasferimenti al momento non disponibili, vuol dire realizzarle in periodi almeno ultra decennali e come gruppo crediamo che su certe opere pubbliche prioritarie il paese non possa più attendere.

Il sistema integrato delle acque non può più essere trascurato, il sistema fognario è al totale collasso, scarica sulle spiagge ogni volta che piove, è inaccettabile, analogamente non è più sostenibile un acquedotto che non garantisce nei momenti di punta turistici una corretta erogazione dell’acqua potabile.

Mentre giustamente vengono previste attività di conferma e rilancio del nostro meraviglioso Centro Storico, nessuna attenzione viene però posta per la parte bassa del paese, caposaldo della vita sociale di questa comunità.

Le politiche sociali vengono riproposte nelle medesime attività già in essere ma in realtà siamo di fronte a dei titoli vuoti in cui non si sanno declinare le misure a favore della famiglia, della natalità e delle giovani coppie, così come non si conoscono le azioni di sostegno alle fragilità sociali, respingendo anche la nostra proposta di sostegno al reddito mediante la riduzione dell’addizionale Irpef comunale dallo 0,65% allo 0,40%.

Come Gruppo “Uniti per Cervo” abbiamo fatto rilevare la nostra insoddisfazione su come la maggioranza unilateralmente ha impostato il documento di programmazione e il relativo bilancio di previsione, documenti entrambi mancanti di interventi atti a rilanciare Cervo, neppure per questo bilancio ci è stato richiesto un parere preventivo sull’utilizzo di spazi finanziari, ed è anche per questo motivo che non è stato presentato nessun emendamento. Non lo abbiamo fatto per mancanza di proposte, di idee o di spirito collaborativo, ma perché un bilancio senza un confronto con chi rappresenta una parte cospicua dei cittadini, risulta un bilancio vuoto nei contenuti e nelle idee. Quindi abbiamo dichiarato il nostro voto contrario su entrambi i documenti, rivolgendo ancora una volta un invito alla maggioranza a staccarsi dal cordone ombelicale della passata Amministrazione Giordano, amministrazione che si è contraddistinta per il decennio di immobilità che ha degradato l’immagine del paese.

Crediamo importante più che mai che Cervo diventi un paese dinamico, pulito e sicuro, ciò può avvenire facendo funzionare subito le piccole cose, obiettivo che non abbiamo riscontrato nelle proposte di maggioranza, quindi rivolgiamo un ulteriore appello affinché, come previsto dallo Statuto Comunale, si proceda ad istituire apposite Commissioni Consiliari che realizzino un progetto condiviso di rinascita e rilancio del nostro Comune”.