giovanni toti

“Siamo al lavoro per la Fase 2. Dalla prossima settimana, con i nuovi macchinari, passeremo a 3mila tamponi al giorno. E nelle prossime settimane, con i test rapidi, ne aumenteremo ancora. In più stiamo andando avanti con i test sierologici.

Lunedì le nuove norme del Governo sostituiranno in gran parte le regole anticipate dalla nostra ordinanza come da molte altre Regioni. Norme assolutamente legittime al di là delle chiacchiere di qualcuno. Pensate che tra i tanti provvedimenti presi l’unico contestato dal Governo è stato quello che riguarda la toelettatura per cani. Sarebbe bello vedere come potrebbe andare a finire la discussione di fronte alla Corte Costituzionale. Ma ovviamente il Governo non lo impugnerà. Stiamo lavorando con l’Esecutivo per rinnovare in modo coerente con nuove regole le nostre ordinanze. La settimana prossima sarà decisiva per monitorare i dati e mettere alla prova la responsabilità di tutti noi.

Nessuno meglio di noi sa che non si deve sottovalutare il virus. Per questo l’impianto dei nostri ospedali, che per fortuna ancora oggi si stanno svuotando, resterà pronto per ogni necessità. La Liguria ha fatto uno sforzo gigantesco e siamo i primi in Italia per numero di terapie intensive per numero di abitanti. Non cascheremo nella strumentalizzazione dei dati né tanto meno siamo interessati al derby tra “chiusuristi” e “aperturisti”. Sappiamo che molte categorie soffrono, i soldi del Governo non arrivano e la Liguria ha bisogno di ripartire. Anche il Governo ha riconosciuto che nelle prossime settimane servirà più autonomia e che le Regioni potranno decidere, all’interno delle linee guida, le proprie necessità”. Risponde così il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ai circa settanta sindaci su 234 primi cittadini liguri che chiedono uno stop delle ordinanze.

“Non c’è nessun contrasto con i Sindaci, anche se qualcuno vorrebbe utilizzare questo momento per alimentare uno scontro politico che non esiste – chiarisce Toti – Come chiediamo autonomia a Roma, mai interverremo sui Sindaci e sulle loro ordinanze. I primi cittadini conoscono bene i loro territori e se riterranno di dover adottare provvedimenti più restrittivi si confronteranno con i propri cittadini, commercianti, imprenditori. Rilevo che un documento politico, firmato da una settantina di Sindaci su 234, per lo più di un colore politico, non sia il miglior modo per avviare un confronto”.

“Con Anci Regionale abbiamo sempre mantenuto un rapporto costante e serio di confronto – conclude Toti – tanto che il presidente dei Sindaci Marco Bucci, partecipa ogni sera alla nostra cabina di regia. Non discuteremo mai le prerogative dei Sindaci, così come riteniamo non possano essere messe in discussione le esigenze di governo della Regione. Lunedì comunque comincia una nuova stagione con le nuove regole del Governo e siamo certi che le affronteremo con serietà, assumendoci ognuno le proprie responsabilità legate al nostro ruolo”.