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Tre settimane di lavoro, turni 8-20, 8 apposite macchine adoperate, circa 6mila test processati. Sono i numeri della struttura di screening covid-19 messa in piedi da Asl 1 imperiese e Rai per realizzare il Festival di Sanremo. A dirigerla il dottor Giandomenico Poggi, vertice del Laboratorio Analisi dell’azienda sanitaria della nostra provincia.

“Abbiamo lavorato tutti i giorni dal 15 febbraio in avanti dalle 8 del mattino alle 20 di sera – esordisce Poggi, ospite negli studi di Riviera Time. Dai circa mille tamponi fatti nella prima settimana siamo arrivati a farne, in crescendo, circa cinquecento al giorno in quella del Festival. Questo senza diminuire l’attività quotidiana dei laboratori analisi provinciali di Asl. Abbiamo avuto ovviamente delle positività, confermate poi dal tampone molecolare”.

Sull’attività all’interno delle tende installate nella città dei fiori il dottor Poggi spiega: “Anche per noi è stato diverso rispetto al solito. La sistemazione sotto le tende non è ideale. Da un lato siamo stati fortunati perché non piovendo abbiamo avuto la possibilità di smaltire i tamponi e consegnare il referto alle persone senza particolari intoppi.

Nelle tende del Casinò, dove erano concentrati i giornalisti, abbiamo avuto un po’ meno attività con al massimo 100 test al giorno. In quelle dell’Ariston abbiamo invece avuto punte di 450 test giornalieri per operatori Rai e tutti quelli che, a qualunque titolo, dovessero entrare a teatro. Confermo che abbiamo fatto a tutti un tampone ogni 72 ore per verificare che nel frattempo non si fosse sviluppata una patologia covid”.

Sei le positività, compresi i due collaboratori del cantante Irama: “Sì – dice Poggi. Abbiamo avuto sei positività tra personale Rai e dello spettacolo. Abbiamo subito passato i nominativi al 118 che ha provveduto a isolare i soggetti e chi è stato loro particolarmente vicino. Direi che era quello che ci potevamo aspettare perché tutto il personale Rai doveva arrivare già con un tampone negativo. La strumentazione ha funzionato benissimo nonostante l’utilizzo continuato per tante ore e la location, come detto, non ideale”.