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La speranza, più che la concreta prospettiva, di una riapertura piuttosto imminente dopo il lungo periodo di stop forzato riguarda anche le poche case da gioco italiane. Incontriamo il presidente della Casinò Sanremo spa, Adriano Battistotti al quale chiediamo se ci sono novità.

“La situazione non è delle più facili – dice – le case da gioco non sono contemplate tra quelle attività che potrebbero riaprire a breve ma noi continuiamo con la nostra opera di persuasione nei confronti della Regione, del Ministero degli Interni ed anche verso la presidenza del Consiglio dei Ministri”.

“Stiamo inviando altre istanze contenenti il nostro protocollo sanitario che ha dimostrato di essere assolutamente affidabile, sia nel periodo di apertura nell’estate scorsa, sia durante il Festival quando abbiamo ospitato la Sala Stampa ufficiale. In quel periodo non è stato accertato nessun caso di contagio e forti di questo dato insistiamo anche presso il Comitato Tecnico Scientifico per una riapertura”.

“Va sottolineata la evidente distinzione tra un casinò che ha diverse sale molto spaziose e con soffitti alti, presidi anti-contagio di livello assoluto, termoscanner, divisori in plexiglass eccetera, con le sale giochi, sommesse o simili. Abbiamo anche calcolato che ogni visitatore del nostro Casinò ha a disposizione 33mila litri d’aria, e perciò chiediamo una valutazione diversa rispetto ad altri”.

“Oltre a Sanremo ci sono Venezia e Saint Vincent pronte a riaprire – dice il Presidente – e questa prolungata attesa prima di riaprire incide sempre più non solo sugli stessi casinò ma anche sugli enti proprietari e a cascata anche sui cittadini. Rispetto agli altri però la posizione del Casinò di Sanremo è più solida dal punto di vista economico e sinora è riuscita ad assorbire i mancati incassi grazie anche all’atteggiamento comprensivo del Comune ma è certo che protraendo questa chiusura anche noi andremmo incontro a problemi seri”.

“Per noi – spiega Adriano Battistotti – un mese di chiusura corrisponde ad un mancato incasso di circa tre milioni e mezzo. L’anno scorso che siamo stati aperti sei mesi o poco più abbiamo incassato 23 milioni di euro rispetto ai 43 incassati mediamente negli ultimi anni, che significa per quest’anno un mancato incasso al momento di 14 milioni lordi ai quali però vanno tolte le spese che sosteniamo per raggiungere questi risultati”.

Presidente, se dovesse scommettere un euro su una possibile data di riapertura?

“Un euro sulla ripartenza del nostro Casinò lo punterei sul primo giugno”.