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Tutti parlano di stagione della rinascita per questa estate, ma al ristorante Cà Mea di Badalucco questo aggettivo è più vero che mai. Le tavole sono apparecchiate per la prima estate dopo l’alluvione di ottobre 2020 che aveva devastato il ponte di accesso e la struttura.

Pronti quindi a ripartire con un classico del menù che in un sol boccone fa tornare alla memoria la grande storia del ristorante: pochi ingredienti quelli del carpaccio di ovuli ma che raccontano un territorio e una storia che da anni è baluardo della valle Argentina.

“L’ovulo va pulito con amore, non può essere lavato – ci spiega Cinzia Cristiano – la buccia viene tolta e viene tagliato fino, poi l’olio buono, il grana e la carne sono materie prime di qualità di una tradizione d’amore. Il cibo è amore, sia per chi lo fa e per chi lo mangia. Venire qui è passare una buona giornata stando in compagnia e mangiando bene”.

“Adesso che mia figlia lavora qui siamo con me e mia madre tre generazioni in cucina: un caos amorevole anche a lavoro, ma la famiglia è ciò che trasmettiamo a tutti coloro che qui tornano, tutto qui. Dovunque tu sia, quando torni qui c’è una famiglia che ti accoglie”.