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La Polfer di Ventimiglia incrementa i controlli nello scalo di confine e sui treni in concomitanza con la stagione estiva.

Infatti, la stazione di Ventimiglia rappresenta un importante snodo per l’intera rete ferroviaria nazionale. Ultima fermata prima della frontiera francese, qui convergono le due principali rotte migratorie verso l’Europa: la rotta balcanica che si innesta in Italia attraverso il Friuli Venezia Giulia ed il flusso tirrenico proveniente dal Nordafrica.

Dall’inizio di giugno, i servizi messi in campo dalla Polizia di Stato, hanno portato all’identificazione di oltre 2.500 persone e all’arresto di sette soggetti ricercati. Tra questi, di particolare rilievo è stata l’individuazione di tre cittadini tunisini, sospettati di essere coinvolti nell’omicidio di un marocchino di 20 anni, avvenuto qualche giorno prima a Bologna. Gli agenti della Polfer li hanno bloccati mentre tentavano di fuggire in treno verso la Francia e accompagnati davanti al Tribunale di Imperia per l’udienza di convalida, il Giudice ha confermato l’arresto per due di loro.

Nello stesso periodo, sono state dieci le persone denunciate in stato di libertà, in prevalenza per delitti contro il patrimonio e per la normativa di contrasto all’immigrazione clandestina.

Sul fronte delle riammissioni in territorio francese sono in tutto 28 le persone riaccompagnate alla frontiera di Ponte San Luigi, dopo essere state intercettate sui convogli in arrivo dalla Francia, privi di titolo per rimanere in Italia.

Anche una storia a lieto fine di recente a Ventimiglia: il rintraccio del cuoco partito dall’Emilia in bicicletta per compiere il cammino di Santiago di  Compostela, di cui si erano persi i contatti da circa 20 giorni, è stato rintracciato nello scalo di confine. I poliziotti, dopo essersi accertati delle sue buone condizioni fisiche, lo hanno subito messo in contatto con i suoi famigliari.