Il pianoforte, grande protagonista dell’estate 2019, congeda il 56° Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo. Si conclude così la stagione musicale cervese, ricca e variegata, fatta di eventi di gusto e natura differenti e che ha accolto, anche quest’anno, artisti di grande spessore e sensibilità.

Sabato 31 agosto – ore 21.30 – sul Sagrato dei Corallini, Arnulf Von Arnim e Ian Fountain  suggellano il cartellone musicale estivo con un concerto a quattro mani dedicato a Schubert e a Brahms, due facce del Romanticismo Musicale, anime di due diverse generazioni che coprono il XIX Secolo.

Nel corso della serata, il Presidente del Lions Club Imperia Host, Vittorio Adolfo, consegnerà al Sindaco di Cervo, Lina Cha, un defribillatore, acquistato con i proventi dell’incasso del concerto dello scorso 17 luglio – nato come service Lions – inserito nel cartellone del Festival e con protagonista Andrea Bacchetti. Il defribillatore sarà donato alla comunità di Cervo e posizionato in un luogo di facile accesso.

Nel pomeriggio – alle ore 17.00 – Arnulf Von Arnim e Ian Fountain incontreranno ragazzi e studenti nell’Oratorio di Santa Caterina.

PROGRAMMA DEL CONCERTO

F. Schubert            Sonata in do maggiore D 812 (Grand Duo) per pianoforte a quattro mani

J. Brahms               Sinfonia Nr 1 in do minore op. 68

                                  (trascrizione per pianoforte a  quattro mani di J. Brahms)

Il concerto sarà preceduto da due cicli di guida all’ascolto – alle 20.45 e alle 21.00 – a cura di giovani allievi dell’Associazione San Giorgio Musica di Cervo. La collaborazione con la San Giorgio rientra nel progetto avviato con le Scuole Secondarie di primo grado ad indirizzo musicale della Provincia di Imperia, che effettueranno un laboratorio sul Festival grazie al partenariato dell’Associazione “Cumpagnia du Servu” di Cervo: l’intento è quello di valorizzare e sostenere il  pubblico del futuro.

In caso di maltempo, il concerto si svolgerà all’interno della Chiesa di San Giovanni Battista.

Prezzi biglietti:

  • Primi posti € 25,00, secondi posti € 20,00. Ingressi: € 15,00
  • ragazzi dagli 11 ai 19 anni e studenti sino ai 26 anni: € 5,00
  •  bambini sino ai 10 anni e disabili: ingresso gratuito

Tutte le immagini e le informazioni relative alla biglietteria e alle agenzie di prenotazione sono presenti sul sito www.cervofestival.com

Biglietteria online: http://bit.ly/2JprFap

La biglietteria è collocata all’interno dell’Oratorio di Santa Caterina, dove si potrà visitare, inoltre, una raccolta di immagini sacre (1600/1900) donate dalla famiglia Vallora al Comune di Cervo.

NOTE SUL PROGRAMMA: La Grande Sonata D 812 – pubblicata postuma nel 1838 – nasce dalla grande ammirazione che Schubert (1797-1828) nutriva per Beethoven, modello cui si ispira per le composizioni cameristiche del periodo maturo. La Sonata ha un’ampia elaborazione sin dall’Allegro moderato, che alterna e contrappone la gravità al vigore, il piglio alla dolce cantabilità. Nell’Andante si colglie l’eco, appunto, beethoveniano nel gioco armonico, ma l’intenso lirismo con le sue morbide sfumature è tutto di Schubert. Lo Scherzo è brillante, inframezzato da un Trio delicatissimo. L’Allegro vivace è caratterizzato da un denso sviluppo tematico, che la collocherebbe tranquillamente come pagina strumentale di più ampio respiro, non destinata, cioè, al solo pianoforte. Il secondo brano proposto è una trascrizione per pianoforte a quattro mani che lo stesso Brahms (1833-1897) fece della sua Prima Sinfonia. L’introduzione Un poco sostenuto anticipa i temi dell’Allegro che segue, quello energico, quello cantabile, quello fortemente ritmico. L’Andante sostenuto ha il sapore e la struttura di un Lied, con una parte solenne e una più lirica. Un poco allegretto e Grazioso è uno scherzo con trio, con ampio spazio dato, nella prima parte, al clarinetto (qui, naturalmente, non possiamo cogliere l’aspetto timbrico). Il Finale è preceduto da due episodi lenti, entrambi divisi in due parti tra loro contrastanti: l’idea di marca romantica e, soprattutto, beethoveniana, della dialettica infinita tra temi e umori contrastanti a simboleggiare le contraddizioni dell’esistenza umana. Contraddizioni che, nell’idea compositiva brahmsiana successiva, verranno risolte in un linguaggio sempre più personale e indipendente dai primi modelli d’ispirazione.