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“Qui siamo tagliati fuori dal mondo”. È un vero grido di allarme quello che gli artigiani della provincia di Imperia lanciano sull’annoso ed irrisolto problema dell’isolamento del ponente ligure. La Confartigianato riporta infatti al centro dell’attenzione una situazione che, giorno dopo giorno, sta causando conseguenze pensati su un’economia locale già duramente provata dall’ultimo anno e mezzo di emergenza pandemica.

“La crisi è pesante – ha detto Cesare Borghi, Presidente Acconciatori di Confartigianato Imperia – molte imprese hanno già chiuso ed altre stanno faticando a reggere l’urto di questa pandemia, è quindi quanto mai necessario ed improrogabile che chi ha le responsabilità politiche trovi velocemente soluzioni e progettualità per far uscire il nostro territorio da una condizione di minor competitività rispetto ad altre località turistiche. Serve concretezza Ci sono gravi problemi per tutte le vie di comunicazione ed i collegamenti, dai treni alle autostrade, dagli aerei alle navi. Non brilliamo certamente di efficienza nei trasporti, la nostra provincia ha bisogno di soluzioni rapide perché quest’estate si prospetta un incubo per il turismo e chi per lavoro deve spostarsi in altre regioni. I tempi di percorrenza invece che ridursi continuano ad allungarsi e, soprattutto, rappresentano sempre un punto interrogativo per chi deve mettersi in viaggio. A pagarne le conseguenze sono tutti gli artigiani. Innanzitutto le imprese che hanno il primo contatto con i turisti, come le strutture ricettive, i balneari, i locali pubblici e la ristorazione, ma anche coloro che lavorano abitualmente con chi trascorre le proprie vacanze in riviera. Le tipologie sono le più varie – ha concluso Cesare Borghi – dai taxi per gli spostamenti agli idraulici ed elettricisti per i lavori nelle seconde case, dagli acconciatori ai centri estetici, ecc.”.