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“Possiamo dire che abbiamo vinto una battaglia abbastanza importante: per noi sarebbe stato impossibile lasciare il banco per fare i controlli all’ingresso”. Con queste parole Giovanni Risso, presidente nazionale FIT (Federazione Italiana Tabaccai) commenta la decisione del Governo di esentare i tabaccai dall’obbligo di verifica puntuale di tutti i green pass all’ingresso dei locali, come inizialmente previsto.

“Lasciare il banco vuol dire lasciare aperta la possibilità ai delinquenti anche di rubare gli incassi e questa era la preoccupazione più grossa – prosegue Risso. – Dopo aver dichiarato uno sciopero, il Governo ha voluto sentirci e siamo riusciti a trovare un’intesa. Oggi finalmente il green pass si chiederà solo a campione. In tabaccheria gli acquisti sono velocissimi e quindi non saremmo riusciti a lavorare. Dovevamo chiudere”.

Sulla scia dell’importante risultato raggiunto dai tabaccai, anche per le altre attività commerciali i controlli verranno effettuati a campione “successivamente all’ingresso della clientela nei locali“, come chiarito da una Faq del Governo.

“Questo è stato il grimaldello positivo, perché per tutte le categorie merceologiche dove c’è l’obbligo di green pass di base, proprio sulla spinta reale della impossibilità a operare per il settore dei tabacchi, anche per gli altri generi l’obbligo dell’esercente è quello del controllo a campione – commenta con soddisfazione il presidente provinciale di Confcommercio Imperia, Enrico Lupi. – Questo significa che la responsabilità dell’operatore è limitata al controllo a campione, fermo restando l’obbligo dell’utente di avere il green pass di base per accedere agli esercizi.

È un cambio di passo realistico perché è opportuno fare delle norme applicabili. È una grande conquista di tipo sindacale e operativa ma che rispecchia la realtà, che non disconosce l’efficacia di una prudenza estrema nel contrasto alla pandemia ma permette che realisticamente funzioni”.