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Domani, domenica 21 maggio si celebra la Giornata nazionale del Malato oncologico, un appuntamento dedicato al malato, agli ex malati, ai sopravvissuti al cancro e a tutti coloro che hanno vissuto da vicino la malattia condividendone preoccupazioni, ansie e speranze.

In Liguria, ogni anno si osservano circa 12.000 nuovi casi di tumore, tra questi, oltre 1.500 nuovi casi di tumore della mammella, del colon, del polmone e circa 1.000 nuovi casi per quello della prostata. Una grande parte di questi pazienti guariscono definitivamente con le cure appropriate, ad esempio, circa il 90% dei casi di tumore della mammella e di tumore della prostata. 

Sempre in Liguria, ad oggi, abbiamo oltre 100.000 persone che hanno avuto una diagnosi di tumore, quasi il 10% della popolazione ligure: si tratta di persone che stanno ricevendo trattamenti oncologici o che devono semplicemente sottoporsi a controlli periodici.

“La Giornata del malato oncologico ci ricorda che i bisogni di queste persone sono complessi e vanno affrontati con un approccio a rete e multidisciplinare – sottolineano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – ci sono tanti malati che convivono sempre più a lungo con la malattia e che hanno bisogni di salute sempre più complessi. Grazie ai progressi della medicina di precisione e della ricerca, oggi i pazienti oncologici possono vivere più a lungo e con una buona qualità della vita. Questa Giornata è l’occasione per dimostrare vicinanza a tutti coloro che stanno lottando per la propria vita e per rinnovare l’impegno di Regione Liguria a garantire cure sempre più mirate ed appropriate, mettendo a disposizione le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie”.

“I pazienti, insieme alle proprie associazioni, sono attori paritari nella trasformazione in atto dell’oncologia che necessita sempre di più di modelli a rete che hanno come obiettivi, tra gli altri, la prossimità, l’equità, l’offerta omogenea su tutto il territorio regionale e il governo del diritto all’innovazione – sottolinea Paolo Pronzato, coordinatore del Diar oncoematologico – ricordando che si sta lavorando per una organizzazione oncologica basata sempre di più su una forte integrazione tra ospedale e territorio, anche grazie al ruolo centrale e attivo delle associazioni che, da sempre, sono fondamentali nel supportare i bisogni del paziente oncologico”.