‘Gear Time’ – Seat Ateca: interpretazione del SUV alla spagnola

Linee tese, dimensioni compatte e molto spazio per persone e valigie.

Cosi si presenta la prima SUV della casa spagnola, ossia l’Ateca, che condivide con la più grande Volkswagen Tiguan la meccanica e pianale. Abbiamo provato, per le strade di Sanremo, la versione a gasolio entry level 1600 TDI da 116 CV. Il quattro cilindri ha una risposta omogenea e lineare che rende la giuda piacevole.

Le riprese in quinta e in sesta marcia non sono vivaci, purtroppo, ma basta tenerlo un po’ su di giri tramite il cambio dagli innesti particolarmente morbidi e precisi per guadagnare in fretta velocità. Abbastanza ridotti i consumi e la rumorosità. Sempre rapida nel cambiare traiettoria, grazie allo sterzo preciso che non compromette mai la notevole tenuta di strada.

La Seat Ateca è a suo agio su tutti i tipi di strada anche se si avverte una risposta un po’ brusca delle sospensioni sullo sconnesso. Consigliamo l’allestimento “Advance” che include numerosi utili dispositivi “tecnologici”, quali i fari full led, il navigatore, la frenata automatica d’emergenza e i sensori di distanza (anteriori e posteriori) con telecamera di retromarcia. Il pacchetto optional Advanced Driving Assistance aggiunge poi il sistema di mantenimento in corsia, gli abbaglianti automatici e il controllo dell’angolo cieco dei retrovisori e del traffico in arrivo quando si esce in retromarcia da una strada o da un parcheggio. Peccato solo che per avere il valido cambio robotizzato a doppia frizione DSG su un’Ateca a gasolio, si debba passare a una 2.0 con 190 cavalli e la trazione 4×4, che costa oltre 8.000 euro in più e ha maggiori costi d’utilizzo. Infine, segnaliamo gli ottimi risultati nei test Euro NCAP: cinque stelle globali, con un punteggio di 93% per la protezione degli adulti e di 84% per quella dei bambini.

Gli interni sono gradevoli come su tutte le vetture del gruppo. L’ambiente è classico, con plancia spigolosa e sportiveggiante: la consolle è orientata verso il guidatore, il cruscotto ha due grandi strumenti a lancetta e la leva del cambio è corta.

Nella Seat Ateca, la posizione di guida è rialzata e personalizzabile ampiamente e con precisione; facile mettersi comodi, anche se il volante inclinato in avanti dà un po’ l’idea di guidare un furgone. I vari elementi sono realizzati e assemblati con attenzione, e non mancano finezze quali le luci d’ambiente con possibilità di regolarne l’intensità e di sceglierne il colore (otto quelli disponibili), o il tasto per avviare il motore (subito davanti alla leva del cambio) che lampeggia fino a quando non lo si preme.

Tuttavia, qualche plastica è di tipo economico e la pelle (optional) dei sedili pare robustissima, ma non è delle più morbide. Inoltre, le spie di fendinebbia, anabbaglianti e luci di posizione sono sul pomello a sinistra del volante (invisibili mentre si guida) e le scritte sui comandi del “clima” sono microscopiche. Lo spazio interno è generoso, visto che la Seat Ateca accoglie senza troppi problemi cinque persone; il divano offre un adeguato sostegno anche al centro. Chi siede dietro dispone anche di due bocchette del “clima” regolabili, ma i braccioli delle porte non imbottiti non sono certo comodi.  Il baule è molto ampio in rapporto alle misure della carrozzeria: 510 litri nella configurazione a cinque posti e 1604 se si viaggia solo in due.

Giudizio favorevole anche sulla praticità: la soglia di carico è a 68 cm da terra (pochi per una suv) e il fondo si può posizionare su due diversi livelli, distanti 12 cm (per avere un vano unico più alto oppure un sottofondo e un piano senza gradini che facilita i carichi). Inoltre, l’ampio portellone si può avere con l’apertura e la chiusura motorizzate, comandabili anche spingendo un piede sotto il paraurti. Lo schienale è in due parti reclinabili e c’è la botola passante che consente di avere quattro posti facendo entrare gli sci nell’abitacolo.