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Il weekend passato verso le 4 di notte la Sala Operativa della Questura riceveva una chiamata da un soggetto il quale riferiva che 3 ragazzi avevano appena infranto il finestrino di un’autovettura parcheggiata lungo corso Garibaldi.

La Volante, giunta sul posto, notava poco distante dall’autovettura danneggiata 3 ragazzi, corrispondenti alla descrizione fornita dal richiedente, intenti a tranciare la catena che teneva legata una bicicletta ad un albero. Alla vista dei poliziotti, uno dei ragazzi tentava di darsi alla fuga mentre gli altri due cercavano di occultare gli arnesi che stavano utilizzando per asportare la bicicletta. Bloccato il soggetto che aveva tentato di allontanarsi, gli operatori procedevano ad identificare i 3 ragazzi, marocchini, di cui due minorenni, tutti con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e per il maggiorenne anche in materia di stupefacenti.

I tre stranieri venivano accompagnati negli Uffici della Questura per gli atti di rito a seguito dei quali i due minorenni venivano denunciati al Tribunale per i Minori mentre il terzo veniva arrestato in flagranza per tentato furto in concorso. A quest’ultimo veniva altresì sequestrato uno zaino contenente un cacciavite a taglio di circa 25 cm, una pinza giratubi ed una tenaglia con manico arancione corrispondente a quella che il richiedente aveva visto usare dai ragazzi per infrangere il cristallo dell’auto. I giovani venivano denunciati altresì per danneggiamento.

In settimana, verso le 21.30 di sera, a seguito di una segnalazione relativa ad una persona in stato di alterazione che molestava gli avventori di un locale, la Volante si portava in via San Carlo. Giunti sul posto gli operatori individuavano ed identificavano un uomo di circa 35 anni in evidente stato di ebbrezza il quale si presentava, oltre che barcollante, con la polo strappata. Alla richiesta degli agenti di esibire un documento di identità, l’uomo dichiarava di non poter fornire informazioni in quanto impegnato in un’attività segreta sotto copertura. Dinnanzi al malessere dell’uomo, che non riusciva a stare in piedi, barcollava e delirava con frasi prive di senso compiuto, gli operatori richiedevano l’intervento di personale sanitario e nel mentre riuscivano ad identificare il soggetto.

All’arrivo del 118 l’uomo si agitava, rifiutava l’intervento e iniziava ad importunare i poliziotti e il personale sanitario, come poco prima aveva fatto con i dipendenti dei locali e alcune clienti, in particolare quattro giovani ragazze, le quali riferivano ai poliziotti di essere state importunate dall’uomo, in particolare di aver ricevuto da quest’ultimo pesanti e volgari apprezzamenti fisici. Il responsabile di uno dei locali di via San Carlo precisava inoltre che l’uomo aveva arrecato grave disturbo all’interno e all’esterno del locale e che dopo aver litigato con alcuni ragazzi si era autonomamente strappato la maglietta di dosso. Nel frattempo l’uomo attaccava nuovamente briga con altri soggetti che si trovavano a passare in quella zona, ma gli operatori riuscivano a riportarlo alla calma e ad affidarlo ad una conoscente dello stesso che lo riaccompagnava a casa. All’uomo veniva contestata la contravvenzione prevista per “ubriachezza”.

Nella giornata di ieri, nel primo pomeriggio, la Volante procedeva al controllo di un autoveicolo con targa tedesca che si trovava in via Matteotti in direzione Oneglia. A bordo vi erano due soggetti, entrambi senza validi documenti di identificazione. Il conducente dichiarava ai poliziotti di averli scordati a casa, mentre il passeggero riferiva di non aver rinnovato il permesso di soggiorno scaduto nel dicembre 2018. Il soggetto che era alla guida del veicolo affermava di essere il proprietario della macchina ma non era in grado di esibire né la patente di guida né la carta di circolazione.

Invitati presso gli uffici della Questura per approfondimenti sulla loro posizione, i due stranieri, entrambi albanesi, di 38 anni il passeggero e di 28 il guidatore, venivano denunciati, il passeggero, per soggiorno illegale nel territorio dello Stato, mentre il conducente, sposato con una donna italiana, per non aver adempiuto, senza giustificato motivo, all’obbligo di esibire un documento di identità valido. Oltre a ciò, a quest’ultimo venivano contestate le infrazioni del Codice della Strada per non aver esibito all’atto del controllo né la patente di guida né la carta di circolazione.