Come era facilmente prevedibile, la situazione controlli alla frontiera con la Francia si sta facendo ancora più tesa. Lunghe code si registrano ogni mattina per attraversare il confine di Ponte San Ludovico e sono code di frontalieri italiani che si devono recare a Monaco, soprattutto, ma anche in alcuni centri vicini per svolgere i loro impegni di lavoro.

Chiuso da giorni il varco soprastante di Ponte San Luigi, resta l’alternativa dell’autostrada, certo meno conveniente con il pedaggio da pagare, ma anche in questo caso ci si imbatte in controlli e posti di blocco sia all’uscita di Monaco-Roquebrune che a quella precedente di Mentone. Se a tutto questo si aggiunge anche la drastica riduzione dei treni ecco che il quotidiano trasferimento di quasi duemila pendolari italiani verso la vicina Francia si trasforma in un incubo.

Si dice che questa maggiore severità nei controlli sia una conseguenza bella e buona del rigore praticato dalle autorità italiane lungo la Statale 20 della Val Roya.

Dal 18 aprile in effetti le forze di polizia italiane che presidiano il confine di Fanghetto non lasciano più passare auto e residenti francesi provenienti dai comuni di Tenda, Briga, Saorge, Breil e Fontan seppur muniti di regolare lasciapassare francese per recarsi al lavoro sulla costa francese o per trattamenti medici non rinviabili.

Il divieto italiano costringe tutti loro ad una variazione di percorso lungo una strada tutta in territorio francese ma molto più stretta e pericolosa e anche più lunga.

La protesta per questo rigore cresce giorno dopo giorno ed ora, dopo che della vicenda se ne stanno occupando parlamentari ed eletti regionali per portarla al Governo parigino, è stata lanciata una petizione che ha già raccolto 500 firme per far intervenire velocemente le diplomazie prima di causare un incidente diplomatico. Il potente Christian Estrosi ha spiegato che nonostante gli sforzi, le autorità italiane non sono ritornate sulla loro decisione ma si spera che con l’auspicato miglioramento della pandemia e con gli sforzi continui della diplomazia questi controlli così rigorosi si possano allentare.

Siamo pronti a rispettare le regole italiane, a portare sempre maschere e guanti e a limitare allo stretto necessario i nostri transiti ma non è giusto che qualche stupido comportamento di nostri compatrioti nei giorni scorsi debba penalizzare un’intera vallata” dicono oltre frontiera.