intesa sanpaolo
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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Fisac Cgil Imperia in merito alla banca Intesa Sanpaolo.

“Dopo un lungo percorso fatto di tentativi di incontri con l’azienda Intesa Sanpaolo per interloquire e verificare l’attuazione dei protocolli previsti dalle normative relative alla pandemia derivante dal Covid-19, tentativi andati a vuoto a causa del rifiuto continuo dell’azienda di effettuare il confronto a livello di rappresentanze sindacali aziendali locali, la FISAC CGIL Federazione Italiana Sindacale Assicurazioni e Credito di Imperia ha promosso un procedimento per comportamento antisindacale verso l’azienda Intesa Sanpaolo SPA presso il Tribunale di Imperia.

Il Tribunale ha riscontrato la condotta antisindacale dell’azienda in merito alla mancata costituzione dei Comitati Aziendali previsti dai protocolli di sicurezza anticontagio Covid-19.

Curiosamente, nella sua linea di difesa, la Banca ha sostenuto di non essere attività commerciale, quando la stessa associazione datoriale che la rappresenta, ABI, e la banca stessa hanno firmato negli anni dei protocolli sulle politiche commerciali anche con la scrivente organizzazione e Intesa Sanpaolo giusto il 14/04/2021 ha costituito una commissione per le Politiche Commerciali e clima aziendale con le organizzazioni sindacali.

Vogliamo ricordare che questa organizzazione aveva stigmatizzato il comportamento di Intesa Sanpaolo sui media locali e sulla nostra pagina Facebook già in diverse occasioni nel corso dell’ultimo anno senza peraltro ricevere riscontro alcuno dall’azienda sia per quanto riguarda la gestione della pandemia sia per quanto riguarda le politiche commerciali portate avanti in questo periodo.

Le nostre richieste erano finalizzate a far svolgere il lavoro a tutela sia dei lavoratori, sia dei clienti, cercando di portare, se possibile, ad un miglioramento del servizio segnalando le gravi lacune sulla sicurezza delle singole filiali della Banca.

A tal riguardo il nostro comunicato stampa del 14/05/2020 richiedeva nuove assunzioni sul territorio per rafforzare il servizio di pubblica utilità, quello che serve maggiormente alla popolazione più fragile e per contribuire al processo di digitalizzazione dei servizi finanziari senza traumi.

Purtroppo quella richiesta, come tutte quelle riguardanti l’emergenza pandemica, sono cadute in questi mesi nel vuoto, costringendoci ad adire le vie legali.

Ci auguriamo che ora l’azienda si sieda al tavolo con le nostre rappresentanze per poter affrontare questa fase di riapertura ed essere strumento di vero sostegno alle attività produttive locali”.